Meloni e Berset: si rafforza l’intesa tra Italia e Svizzera

La Presidente del Consiglio della Repubblica italiana, Giorgia Meloni ha incontrato a Granada (Spagna) Alain Berset, Presidente della Confederazione Svizzera.

La riunione tra i due leader si è tenuta al termine del terzo vertice della Comunità Politica Europea che ha coinvolto tutti i capi di stato e di governo europei. L’obiettivo del meeting generale è avviare discussioni sulle priorità degli stati e dell’Unione nei prossimi anni, sulle modalità con le quali rafforzare l’autonomia strategica dell’UE e sul modo con cui preparare la prossima agenda strategica europea.

A margine della plenaria, Meloni e Berset si sono confrontati sul proseguimento della stretta collaborazione tra Italia e Svizzera e sul modo di intensificare il dialogo relativo ai numerosi temi di interesse comune tra i due stati confinanti. L’incontro bilaterale Italia e Svizzera ha permesso di trattare anche la questione “ristrutturazione Tunnel del Gran San Bernardo” che, assieme a quello del Gottardo, rappresenta una delle arterie viarie strategiche per l’export Made in Italy.

Giorgia Meloni ha anche assicurato pieno appoggio del Governo italiano alla Confederazione elvetica per facilitare e supportare il rapporto tra Berna e le istituzioni europee, nell’ottica di un dialogo trasparente e continuo.

Nessuna sanzione alla Cina: la decisione è oggi pubblica

Era il 9 dicembre 2022 quando il Consiglio Federale elvetico, viste le numerose relazioni economiche che la nazione e il resto del mondo intrattengono con la Cina, aveva deciso di non seguire la linea europea relativa all’impartizione di pesanti sanzioni alla Cina.

La decisione è stata resa nota solo pochi giorni fa dal Dipartimento Federale dell’Economia, della Formazione e della Ricerca (DEFR) a Keystone-ATS.

La decisione presa nel dicembre del 2022 non è stata divulgata perché dovevano essere risolte e dipanate una serie di questioni legali relative all’eventuale successiva adozione di altre sanzioni relative al problema. Questioni che, specifica il DEFR non sono ancora completamente chiare ma in via di approfondimento.

Aumenta l’inflazione in Svizzera, nessuna flessione per il Made in Italy

Non si registrava da oltre 18 mesi l’aumento dell’inflazione in Svizzera, cresciuta dell’1,7% su base annua con un indice dei prezzi a consumo che si è fermato a 106,3 punti a settembre 2023.

I dati, resi noti dall’Ufficio Federale di Statistica della Svizzera (UST).

Praticamente invariati i prezzi dei beni il cui valore percentuale oscilla tra un -0.1% e +0.2%. nemmeno i beni di importazione, come quelli Made in Italy hanno subito variazioni sensibili. Ciò che pesa di più sono invece i costi per il tempo libero, il carburante, il riscaldamento: di fatto per l’abitazione si spende il +3.8% annuo. Fino a marzo 2021 l’inflazione in Svizzera aveva ancora segno meno, mentre ad agosto ha toccato il punto massino segnando un +3.5%, il più alto da 30 anni.

La mancata compensazione negli stipendi ha comportato, già nel 2022 la perdita di potere d’acquisto per i dipendenti più forte dai tempi della Seconda guerra mondiale. Nel 2023 il punto più altro è stato osservato in febbraio: +3,4%. Tengono invece i beni marchiati Made in Italy: ancora una volta in Svizzera la qualità del prodotto viene premiata. L’aumento del cartellino medio è dello 0,2% ma questo non scoraggia gli svizzeri dall’acquisto di Made in Italy ritenuto marchio di eccellenza.

Italia e Svizzera unite sul tema turismo

Per dare il benvenuto all’autunno, Milano trasforma Piazza Gae Aulenti nel Swiss Family Village. L’iniziativa di Svizzera Turismo darà agli italiani la possibilità di conoscere da vicino le caratteristiche del territorio svizzero ma sarà anche un’importante occasione per gli italiani interessati ad ampliare e sviluppare i contatti commerciali con il mondo del turismo svizzero, di entrare in contatto con le realtà elvetiche presenti.

Il turismo in Italia e Svizzera si è ripreso significativamente nel 2023, con un +3.5% rispetto al 2019.  Attraverso esperienze di intrattenimento, laboratori e realtà virtuale, la Svizzera mira a promuovere l’offerta turistica e il patrimonio culturale elvetico verso i milanesi e le nuove generazioni cercando di sviluppare una rete di interscambio di esperienze che attirino italiani in Svizzera e svizzeri in Italia. Dopo lo Swiss Winter Village del 2022. La scelta dei testimonial dell’iniziativa riflette la stretta amicizia tra i due paesi e la volontà di fare squadra: la famosa soubrette svizzera Michelle Hunziker, “naturalizzata italiana” che dal 2021 è ambasciatrice di Svizzera Turismo, e il portiere della Nazionale di calcio svizzera, Yann Sommer, che è anche un giocatore dell’Inter.

Per coloro che vogliono approfondire il legame turistico e culturale tra i due paesi, lo Swiss Family Village sarà aperto fino al 1° ottobre.

Telelavoro: il possibile accordo definitivo tra Svizzera e Italia

La richiesta da parte della Consigliere Federale Karin Keller-Sutter è chiara: serve una soluzione chiara in materia di telelavoro per trovare un accordo duraturo tra Italia e Svizzera

La linea di intesa con Roma è chiesta anche dal Direttore di Aiti Stefano Modenini che parla di richiesta da parte del personale coinvolto dal tema.

Nei giorni scorsi è partita una lettera firmata da Aiti e Camera di Commercio Cantone Ticino verso l’Italia. L’auspicio è che la richiesta di sostegno, rivolta anche al Consiglio di Stato Ticinese, diventi presto realtà.

La normativa fiscale italiana che fissa il telelavoro al 40% scadrà il 31 dicembre. Una norma sottoscritta in tempo di pandemia per dare modo ai frontalieri di poter lavorare due giorni a settimana da casa senza incappare in complicazioni fiscali e previdenziali. L’accordo amichevole tra gli stati però sconta la mancanza di un quadro giuridico chiaro: la norma infatti è unilaterale e proclamata dal governo italiano. Manca però una esplicitazione tra l’accordo (recentemente rinnovato) e la normativa italiana che fissa (da luglio) il monte massimo di telelavoro al 25% (1 solo giorno a settimana). La norma quindi, se è valida sul piano fiscale, perde valenza sul campo delle assicurazioni fiscali (INPS). Se un lavoratore dovesse fare più di un giorno a settimana di home office, l’azienda per la quale presta servizio, dovrebbe annunciare il dipendente in Italia e questi dovrebbe pagare i contributi pensionistici verso l’istituto nazionale per la previdenza sociale.   Il consiglio per le aziende elvetiche che contano su lavoratori transfrontalieri, stando così i fatti, è di limitare ad un solo giorno di telelavoro l’attività del dipendente.

Il tutto in attesa che il quadro normativo venga una volta per tutte chiarito. La richiesta di lavoratori e di manodopera è alta in Ticino e perdere l’apporto della forza lavoro italiana costringerebbe ad un rallentamento di alcuni settori. Tra Italia e Svizzera quindi si sta parlando in modo amichevole del tema per regolamentare questa importante forma di collaborazione ma anche per mantenere gli ottimi rapporti che intercorrono tra i due stanti e in particolare, tra Lombardia e Ticino.

La svizzera avanza sull’energia rinnovabile

Il consumo di energie rinnovabili in Svizzera è in crescita. Lo dimostrano i risultati dell’ultima indagine, che mostrano esattamente le fonti di energia consumate dalle case, dagli uffici e dalle aziende svizzere, grazie a una legge entrata in vigore nel 2018.

Si tratta di un’opportunità per le aziende che producono strumenti e macchinari per la generazione e l’accumulo di energia “sostenibile”.

Guardando i dati pubblicati sul Portale di riferimento (etichettaenergia.ch), il 65% dell’energia consumata dagli svizzeri proviene da centrali idroelettriche distribuite su tutto il territorio nazionale, mentre il 19,6% proviene da centrali nucleari.

Bene anche la produzione da impianti solari ed eolici, che rappresentano il 13,7% della produzione totale segnalando un aumento di circa 2 punti percentuali rispetto all’11,2% del 2021. Il 68% dell’energia è dunque prodotta in house e il 45% dei gestori degli impianti elvetici beneficia già dei vantaggi legati al sistema di remunerazione dell’energia elettrica. Per la Svizzera, nel 2022, il consumo delle fonti energetiche non rinnovabili e fossili per la produzione di energia ha rappresentato solo l’1,9%, in linea con l’anno precedente. Il risultato è che il 79% dei consumi degli svizzeri proviene da energie rinnovabili, con un beneficio complessivo per la qualità dell’aria, del suolo e della vita delle persone.