Ricevere uno studio effettuato ad hoc ti consente di economizzare tempo e soldi: aggredire un nuovo mercato senza sapere a monte le chances di successo per il tuo prodotto può rivelarsi una strategia errata perchè faresti investimenti in servizi di natura commerciale che non porterebbero però al risultato atteso semplicemente perchè il prodotto a monte non trova l’interesse sperato sul nuovo mercato. Inoltre la ricerca di mercato consente di effettuare già una prima promozione della tua azienda al target obiettivo : tutti feedback raccolti e i riferimenti degli interlocutori ti consentono di poter già avviare un primo contatto con coloro che durante le interviste si sono detti interessati al tuo prodotto.

Quando si tratta di vendere dei prodotti in Svizzera bisogna vedere di quale tipologia di prodotto si tratta e vedere se esso è coperto dal permesso d’importazione.

Per l’importazione di molti prodotti agricoli è necessario un permesso: il PGI che è concesso su richiesta dall’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) a persone fisiche e giuridiche nonché comunità di persone con domicilio o sede sul territorio doganale svizzero.
Il PGI è gratuito, ha validità illimitata e non è cedibile.

Esistono vari tipi di permessi:

1)PGI per i prodotti agricoli

2) Reserve Suisse per l’importazione dei seguenti prodotti: zucchero, riso commestibile, oli e grassi commestibili, caffè, cereali par l’alimentazione umana e alimenti ricchi di energia e di proteine per l’alimentazione di animali.

3)CSCV concesso solo a entità giuridiche e serve per l’importazione di vini, mosti d’uva e uve da torchiare.

Nel corso dell’analisi di fattibilità sulle opportunità di sbocco del tuo prodotto sul mercato elvetico gli esperti della Camera di commercio Italiana per la Svizzera appurano che ci siano le condizioni di base per potersi internazionalizzare. Non solo valutiamo l’attrattività del tuo prodotto e le chances di penetrazione del mercato ma verifichiamo anche se la ditta italiana dispone di strumenti promozionali adeguati per presentarsi all’estero: un sito internet chiaro, ben strutturato e idealmente nelle 3 lingue nazionali svizzere (tedesco, francese, italiano) o quanto meno in inglese, e del materiale promozionale professionale e comprensibile (brochure, listini prezzi, catalogo dei prodotti).

Si, è possibile ma in generale i buyer svizzeri non si spostano facilmente al primo incontro per conoscere una ditta estera. Pertanto il primo appuntamento si svolge in Svizzera, presso una delle sedi della Camera di commercio italiana per la Svizzera o direttamente presso le sedi di acquisto dei buyer. Se l’incontro va bene e c’è un concreto interesse a proseguire nella relazione commerciale, il buyer può decidere di recarsi in Italia per conoscere più da vicino l’azienda e i siti di produzione.

La Camera di commercio italiana per la Svizzera ha contatti diretti e consolidati con una buona parte delle principali catene della grande distribuzione elvetica. Tuttavia, essendo molto sollecitati,  è raro che i buyer della GDO prestino attenzione alla presentazione di nuovi prodotti appartenenti ad una singola ditta. Pertanto, per venire incontro alle disponibilità dei buyer, aggreghiamo le varie richieste delle ditte italiane organizzando una o due volte l’anno delle sessioni di incontri B2B che si svolgono nell’arco di due giorni in una delle principali città italiane. In questo modo i buyer arrivano ad incontrare almeno una cinquantina di imprese italiane preventivamente selezionate da loro.