Dopo l’imponente crescita del PIL registrata tra il 2015 e il 2022, anche l’economia Svizzera rallenta. A pesare maggiormente sui segni negativi davanti ai valori relativi al secondo trimestre di quest’anno (resi noti in questi giorni dal Consiglio Federale), è la complessa congiuntura sociopolitica internazionale.

I settori che hanno registrato la flessione maggiore sono l’industria chimico-farmaceutica, la metalmeccanica e l’edilizia. Si raffreddano anche i dati relativi all’import di beni e servizi ma calano bruscamente anche quelli dell’export elvetico (-1.2%). Una situazione di stagnazione che arriva dopo un primo trimestre 2023 che aveva segnato un +0.9% di crescita.  Nonostante il raffreddamento della creazione di valore (+0.0%) sono aumentati i consumi da parte dalla popolazione elvetica soprattutto negli ambiti relativi al settore turistico e alla ristorazione (+5.2%). Bene anche l’andamento del settore terziario, come quello dei servizi alle imprese (+0.7%). Anche il commercio ha registrato nel complesso un risultato superiore alla media (+2,1 %) grazie al sostegno del commercio all’ingrosso e di automobili.