Il turismo DOP conquista la Svizzera. A metà tra identità e accoglienza, scoperta e ricerca. Il turista svizzero sceglie l’Italia ancora una volta e lo fa non solo per le proprie vacanze ma anche per week end lunghi nelle capitali del gusto. A Confermare la tendenza sempre più spiccata, e generalizzata, di abbinare al viaggio anche tour enogastronomici, viene ben dettagliata nel 1° Rapporto Turismo DOP, presentato a Roma dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del Masaf.
L’Italia si conferma leader europeo nel turismo enogastronomico grazie a un modello specifico identificato come “Turismo DOP”: un sistema integrato tra viaggio e valorizzazione delle tipicità enogastronomiche che attirano l’attenzione del pubblico e rappresentano un sistema che identifica e promuove le Indicazioni Geografiche (IG) come motore di sviluppo territoriale, culturale ed economico.
Un’offerta turistica autentica e sostenibile
Il Turismo DOP si fonda su ben 585 attività promosse da 361 Consorzi di tutela italiani, che raccolgono e rappresentano 597 prodotti DOP e IGP. L’offerta si articola in:
- 235 eventi nel 2024, tra cui degustazioni, festival culturali e sportivi;
- 188 infrastrutture permanenti, come musei del cibo, strade del vino e spazi didattici;
- 130 elementi di valorizzazione del territorio, tra cui 17 siti UNESCO e 29 paesaggi rurali storici;
- 32 azioni di formazione e comunicazione per rafforzare la qualità dell’accoglienza.
Secondo il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, “il turismo legato alle DOP e IGP è un asset strategico per lo sviluppo dell’Italia rurale e per la promozione delle nostre eccellenze agroalimentari”. Daniela Santanchè, Ministro del Turismo, durante la conferenza di presentazione del Rapporto Turismo di Fondazione Qualivita, ha sottolineato la necessità di promulgare una legge quadro specifica per il turismo enogastronomico, da abbinare ad una promozione internazionale coordinata.
Il turismo svizzero in Italia: un mercato chiave per il Turismo DOP
In questo quadro positivo, la Svizzera si conferma origine di flussi turistici rilevanti per l’Italia. Secondo i dati ENIT, su base Eurostat/Istat, nel solo 2022 (post covid) i turisti svizzeri hanno generato:
- 3.027.131 arrivi e 11.760.367 presenze in Italia;
- una permanenza media di 3,9 notti;
- una spesa turistica complessiva di 2,1 miliardi di euro, con una spesa media per notte di 161,5 euro
In linea generale, nel primo trimestre del 2025, nonostante un leggero calo generale del turismo in Italia (-1,1% arrivi, -0,4% presenze), la componente estera ha mostrato una crescita dello 0,6% nelle presenze, con una permanenza media di 3,48 notti per i turisti stranieri. Questo dato conferma la centralità del turismo internazionale ed in particolare di mercati ad alta capacità di spesa come la Svizzera.
Un’opportunità per i territori e le imprese italiane
L’interesse dei turisti svizzeri verso l’Italia è storicamente elevato e vede una predilezione per esperienze autentiche, legate al territorio e alla qualità. Percorsi ciclabili, visite guidate di nicchia in località lontane dalle mete blockbuster, degustazioni private o per piccoli gruppi in cantine e/o in aziende produttive autoctone, sono scelte rispetto a modalità di turismo di massa. Il Turismo DOP risponde perfettamente a questa domanda proprio per la vasta proposta di percorsi esperienziali che uniscono cultura, paesaggio ed enogastronomia Made in Italy.
Partendo da una attenta lettura del report sul Turismo DOC, le regioni italiane e il settore turistico locale possono cogliere un’opportunità concreta: intercettare il turismo svizzero attraverso l’offerta DOP, valorizzando le filiere locali e rafforzando la competitività delle destinazioni minori. In questo senso, il portale www.turismodop.it rappresenta uno strumento strategico per la promozione e la pianificazione dell’offerta mentre, la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera prosegue con azioni specifiche di valorizzazione dei territori italiani sul territorio elvetico, attraverso la costruzione di partnership strutturate con le Regioni italiane.
Ne sono un esempio gli accordi e i progetti sviluppati con la Regione Calabria, con i consorzi di tutela (ad esempio quello della Mozzarella di Bufala, del pomodoro pachino, del Vino Chiaretto e Bardolino, del Prosecco DOC): piani strutturati di promozione enogastronomica e territoriale (con aziende produttrici e prodotti DOC/DOP/IGP) dedicati alla Svizzera
Oltre agli eventi B2B c he si svolgono in Svizzera, CCIS mette a disposizione di aziende e territori anche la partecipazione alle attività di networking con la propria base associativa (CCIS Gala Night Ginevra , CCIS Friends a Zurigo, Dolce Vita Night a Lugano ) oppure progetti strutturati su più anni come quello sviluppato con la Regione Calabria.