Nel panorama europeo dell’innovazione, Italia e Svizzera rappresentano due realtà molto diverse ma potenzialmente complementari. Se da un lato la Svizzera si conferma da oltre 14 anni come uno degli ecosistemi più avanzati al mondo, l’Italia sta vivendo una fase di crescita significativa, pur partendo da una base più fragile e frammentata.

Numeri a confronto: investimenti e startup

Nel 2024, gli investimenti in startup tech in Svizzera hanno superato i 2,4 miliardi di franchi, mentre in Italia si sono fermati a 1,07 miliardi di franchi (circa 1,13 miliardi di euro). Nonostante il divario, l’Italia ha registrato una crescita del +7,5% rispetto all’anno precedente, segno di un fermento crescente.

Il numero di startup innovative riflette questa differenza: oltre 26.000 in Svizzera contro poco più di 12.000 in Italia. Eppure, considerando che l’Italia ha sei volte la popolazione e tre volte il PIL della Confederazione, il gap evidenzia quanto l’ecosistema elvetico sia più maturo e strutturato.

Distribuzione territoriale: Lombardia e Zurigo a confronto

Uno degli aspetti più interessanti dell’ecosistema dell’innovazione è la distribuzione geografica degli investimenti, che rivela molto sulla maturità e l’equilibrio di un sistema Paese.

Nel 2024, la Regione Lombardia ha registrato 659 milioni di CHF in investimenti in startup tech, superando persino il Cantone di Zurigo, che si è fermato a 632 milioni di CHF. Questo dato, sorprendente a prima vista, evidenzia la forza attrattiva di Milano come hub tecnologico e finanziario, ma anche la forte concentrazione territoriale degli investimenti in Italia.

Infatti, dopo la Lombardia, il divario è netto: la Toscana ha raccolto 102 milioni di CHF, il Lazio 73 milioni e il Piemonte 65 milioni. Il resto del Paese rimane molto frammentato, con un ecosistema ancora in fase di consolidamento e con forti disparità tra Nord e Sud.

In Svizzera, invece, pur con Zurigo che catalizza circa un terzo degli investimenti nazionali, il sistema è molto più bilanciato. Poli come Losanna, Ginevra, Basilea e Berna contribuiscono in modo significativo, con un totale di 760 milioni di CHF investiti nel 2024. Questo dimostra una maggiore distribuzione della capacità innovativa e una rete di ecosistemi regionali interconnessi, spesso legati a università di eccellenza e cluster industriali verticali.

 

Ecosistemi regionali italiani e svizzeri: quale differenza?

  • Zurigo è sede di ETH e di numerose scaleup AI e fintech, come Neural Concept e Swiss-Mile, ed è un hub per investitori internazionali.
  • Losanna, con l’EPFL, è un polo di eccellenza per il deep tech e la robotica.
  • Ginevra ospita il Campus Biotech e numerose startup nel settore medtech e biotech.
  • Basilea è il cuore dell’industria farmaceutica e delle scienze della vita, con aziende come Novartis e Roche che collaborano con startup locali.

In Italia, è Milano a concentrare gran parte delle risorse, ma sono già rilevanti poli tecnologici come:

  • Torino, con un focus su mobilità, AI e manifattura avanzata.
  • Bologna, che si sta affermando nel supercalcolo e nella foodtech.
  • Napoli e Bari, che grazie a fondi PNRR e università dinamiche stanno attirando investimenti in cybersecurity e smart city.

Questa analisi evidenzia come la distribuzione territoriale degli investimenti sia un indicatore chiave della maturità di un ecosistema. La Svizzera, pur più piccola, mostra una maggiore coesione e diffusione dell’innovazione, mentre l’Italia ha bisogno di rafforzare i poli emergenti e colmare il divario territoriale per rendere il sistema più resiliente e competitivo.

 

Complementarità strategica: una relazione win-win

Nonostante le differenze, i due Paesi presentano forti complementarità che possono trasformarsi in opportunità concrete:

  • Per le startup italiane, la Svizzera rappresenta una piattaforma di accelerazione ideale: grazie a programmi come quelli di Innosuisse, alla presenza di angel investor (es. SICTIC) e ai poli universitari di Zurigo e Losanna, le startup possono scalare più rapidamente a livello internazionale.
  • Per le startup svizzere, l’Italia offre un bacino di domanda tecnologica vasto e dinamico. Con la seconda manifattura d’Europa e una crescente propensione all’innovazione grazie ai programmi Industria 4.0 e 5.0, il mercato italiano è pronto ad accogliere soluzioni tech ad alto valore aggiunto.

Un ponte per l’innovazione tra Nord e Sud Europa

La collaborazione tra Italia e Svizzera nel settore tech non è solo auspicabile, ma necessaria. L’Italia può beneficiare della solidità e della rete internazionale svizzera, mentre la Svizzera può trovare nel dinamismo industriale italiano un terreno fertile per espandere la propria offerta tecnologica.

Come ha sottolineato Fabrizio Macrì, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera: “La tecnologia è lo stimolo che può aiutare le imprese italiane a recuperare competitività. La Svizzera, con il suo ecosistema avanzato, può essere un partner strategico per questa trasformazione”.

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