Stranezze al confine. Ancora una volta, sotto la lente di ingrandimento ci sono gli stipendi dei frontalieri, nei mesi scorsi oggetto di numerose variazioni e, di qualche mal di pancia da parte di chi viene così definito.

Questa categoria di lavoratori, infatti, viene bacchettata dalla nazione di appartenenza e coccolati da quella nella quale prestano servizio. I conti sono presto fatti: L’Italia non cede il passo sulla volontà di tassare gli stipendi dei frontalieri con una percentuale di contributo richiesto che oscilla tra il 3 e il 6%. La Svizzera invece, consapevole dell’importanza che questa categoria ha nella fornitura di beni e servizi alla Nazione, li coccola, concedendo un aumento sul salario effettivo del 2,5% (2.1 a titolo collettivo e 0,4% a titolo individuale).

La notizia giunge dall’Ufficio Federale di Statistica e conferma il mantenimento della promessa che la Svizzera aveva fatto nel corso dell’anno, garantendo a tutti i settori produttivi un aumento specifico dello stipendio certificato.