Dopo la vicenda della Credit Suisse e il conseguente assorbimento dell’istituto di credito da parte di UBS, la Svizzera può oggi contare su unico e stabile gruppo bancario attivo a livello nazionale, con sede principale nella Confederazione. Proprio per questo motivo il Consiglio federale vuole prevenire ogni eventuale rischio e ha dato mandato ad un pool di esperti di trovare la migliore regolamentazione per pianificare il futuro, studiare ogni possibile scenario di crisi di UBS e avere già la soluzione per intervenire velocemente in modo efficace, ed essere pronti in caso di necessità
Tra i numerosi “consigli” emergono quattro parole chiave:
- Collaborazione. Chiamati in causa la FINMA (autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari) e la banca nazionale che dovranno creare un continuo flusso di informazioni con il Dipartimento federale delle finanze.
- Liquidità. In caso di richieste specifiche, sarà la Banca Nazionale (BNS) ad intervenire con aiuti sotto forma di liquidità che, a seconda delle necessità, saranno aumentati.
- Vigilanza. Aumentare i poteri della FINMA e attivare misure di protezione da introdurre prima che si verifichi il rischio di insolvenza di una banca.
- Trasparenza circa le relazioni bancarie e i capitali.