Con l’avvio delle consultazioni pubbliche, da parte del Consiglio federale svizzero, sul pacchetto di accordi noto come accordi “Bilaterali III”, si apre ufficialmente una fase cruciale per il futuro delle relazioni tra Berna e la UE, con opportunità specifiche anche per l’Italia. La consultazione durerà fino alla fine di ottobre e rappresenta un momento chiave per valutare, dati alla mano, le occasioni economiche e politiche di questo nuovo capitolo di scambi.
Un modello che funziona: la via bilaterale
Gli Accordi bilaterali hanno garantito alla Svizzera decenni di stabilità economica e prosperità. Lo confermano anche gli studi pubblicati di recente, come quello di Ecoplan, che evidenzia come un’eventuale uscita dal quadro bilaterale comporterebbe un calo del PIL svizzero del 4,9% entro il 2045. Un dato che sottolinea quanto la cooperazione strutturata con l’UE sia fondamentale per un’economia aperta e interconnessa come quella elvetica.
Per l’Italia, partner commerciale di primo piano della Svizzera, il rafforzamento di questi accordi rappresenta un’opportunità strategica: una Svizzera saldamente ancorata al mercato unico europeo significa maggiore fluidità negli scambi, più cooperazione transfrontaliera e nuove sinergie in settori chiave come energia, ricerca e mobilità.
Un pacchetto che guarda al futuro
Il nuovo pacchetto di accordi, già valutato positivamente da economiesuisse, punta a modernizzare l’accesso al mercato interno dell’UE e a rafforzare la cooperazione in ambiti cruciali. Tra questi spiccano, ad esempio:
- la partecipazione della Svizzera ad Horizon Europe, il programma europeo per la ricerca e l’innovazione
- l’accordo sull’elettricità, che apre nuove prospettive verso l’integrazione energetica.
Particolarmente rilevante è anche la clausola di salvaguardia autonoma inserita nell’accordo sulla libera circolazione delle persone, che consentirebbe alla Svizzera di intervenire in caso di criticità legate all’immigrazione. Un equilibrio tra apertura e controllo che potrebbe offrire spunti di gestione e si azione anche per altri Paesi europei.
Verso una decisione condivisa
Nei prossimi mesi, economiesuisse condurrà un’analisi approfondita del pacchetto, coinvolgendo attivamente i propri membri. L’obiettivo è arrivare a una presa di posizione chiara prima della pausa estiva, con un’attenzione particolare alla compatibilità degli accordi con il modello economico svizzero, in particolare la flessibilità del mercato del lavoro.
Per l’Italia, osservare da vicino questo processo non è solo una questione di vicinanza geografica. È un’occasione per rafforzare il dialogo con un partner strategico e per cogliere nuove opportunità di collaborazione in un’Europa che, nonostante le sfide geopolitiche, continua a costruire ponti.