La Rivista

È la celebrità, bellezza E che negli ultimi anni ha fatto irruzione nell’immaginario di massa (e non solo italico) grazie a un fenomeno dirompente quanto inaspettato: quello che ormai viene definito universalmente “Effetto Clooney”. Potenza dell’apparato simbolico-mediatico in cui siamo immersi: una star del cinema compra una vecchia abitazione (Villa Oleandra a Laglio, prezzo d’acquisto otto milioni di euro), e improvvisamente il mondo intero scopre l’esistenza di una regione meravigliosa quanto a lungo “sonnecchiante” e ne fa una delle destinazioni turistiche più richieste d’Europa. E così, i luoghi che a lungo sono stati destinazione privilegiata per la villeggiatura estiva dei milanesi e meta di un turismo nordico tutto sommato d’élite, quello dei grandi alberghi storici sulle rive del lago, conoscono oggi una trasformazione che ne cambia l’identità stessa, rimettendo in discussione equilibri e dinamiche. Una trasformazione da cui ovviamente non è indenne – anzi – il capoluogo lariano. Per decenni ho vissuto a pochi chilometri da Como. A lungo, la passeggiata in centro il sabato mattina è stata un po’ un rito. Che però negli ultimi anni si è fatto meno frequente: una delle conseguenze della nuova celebrità di Como è stata l’allungamento dei tempi di percorrenza, con le lunghe code sempre in agguato per chi cerca di addentrarsi in città negli orari più battuti. (Un buon motivo, peraltro, per riscoprire il treno, che da Chiasso ti porta in pieno centro in pochi minuti, e con una spesa irrisoria.) Il variopinto mercato fra Villa Olmo e Villa Geno Prima tappa obbligata, il variopinto mercato che si dipana attorno alle mura medievali, ricostruite a partire dal 1192 ricalcando il tracciato di quelle romane. Luoghi e date che collegano la spiccata multietnicità dei nostri giorni alle origini del destino turistico della regione, due millenni fa, quando lo scrittore romano Plinio il Giovane (oggetto in questi giorni, insieme allo zio Plinio il Vecchio, di una bella esposizione al Museo Civico) cercava ristoro dalla calura estiva soggiornando a Bellagio o a Lenno. Proprio i posti in cui molti secoli dopo sarebbero sorte le magnifiche ville che rappresentano una delle attrattive della regione. Una passeggiata (quasi) ininterrotta collega i due lembi estremi della Como lacustre, formando un arco che va da Villa Olmo a Villa Geno. La prima, neoclassica e monumentale, sede di esposizioni, manifestazioni e sfarzose feste nuziali, è circondata da un magnifico parco che è anche il più grande spazio pubblico della città. Villa Geno, sul lato opposto, ospita oggi un ristorante e si trova proprio Villa Olmo, neoclassica e monumentale, sede di esposizioni, manifestazioni e sfarzose feste nuziali, è circondata da un magnifico parco che è anche il più grande spazio pubblico della città Villa Geno, sul lato opposto, ospita oggi un ristorante e si trova proprio davanti alla fontana che, con i 40 metri del suo getto, è un’attrazione molto apprezzata La Rivista · Giugno 2024 32

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