La Rivista

LA SSR SI PREPARA ALLA BATTAGLIA CONTRO LA RIDUZIONE DEL CANONE Il calendario strategico e politico che attende la SRG SSR nei prossimi mesi e anni è molto intenso e impegnativo. Entro la metà del 2024 il Consiglio federale deve definire le sue misure relative all’iniziativa «200 franchi bastano!», che chiede di ridurre il canone radiotelevisivo a 200 franchi. Il Consiglio federale ha già annunciato di respingere l’iniziativa, sottolineando che avrebbe “effetti di vasta portata sull'offerta giornalistica e sul radicamento regionale della SSR”, ma intende comunque abbassare il canone a 300 franchi per le economie domestiche ed esentare le imprese con un fatturato annuo soggetto all'IVA fino a 1,2 milioni di franchi (attualmente la soglia di esenzione è di 500.000 franchi). Alla fine del 2023 ha incaricato il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) di eseguire, nel gennaio 2024, una consultazione su questa revisione. Prima delle vacanze estive presenterà quindi un controprogetto, che prevede una revisione parziale dell'ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV). Il Parlamento esaminerà in seguito l’iniziativa e la posizione del Consiglio federale nel 2025, mentre la votazione popolare è prevista per il 2026. Il 2027 sarà poi l’anno dei negoziati per la nuova Concessione SSR, che sarà approvata nel 2028. Scenari preoccupanti La SSR vede con grande preoccupazione questi scenari. Il taglio del canone, sommato al calo delle entrate pubblicitarie e all’annullamento dell’adeguamento al carovita, La Rivista Tele-visioni di Giorgia Reclari Giampà Per evitare che la nomina del nuovo direttore generale di SSR-SRG, prevista nel 2026, avvenisse in pieno periodo di votazione, l’attuale direttore generale Gilles Marchad e il Consiglio d’amministrazione, hanno deciso di comune accordo di anticipare la successione già all’inizio del 2025 La Rivista · Marzo 2024 74

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