essere licenziati, gli ingegneri, che costruiscono solidi ponti e strade tra materie diversi, gli architetti, che invece si perdono nella contemplazione delle proprie costruzioni mentali, ecc. Non mi stupisce che quell’insegnante, menzionata dalla mia amica, passi dalla trattazione dei romani a quella dei Rolling Stones come se niente fosse. Lei stessa, con ogni probabilità, non è in possesso di una mappa mentale cronologica in grado di aiutarla a ordinare i fatti secondo una struttura logica. Quasi sicuramente ha frequentato tutte le scuole in un sistema che non prevede questo tipo di ragionamenti. Io stesso ho potuto appurare tra i miei studenti delle Scuole di pedagogia la grande marmellata che mette insieme varie epoche storiche senza soluzione di continuità. Grazie a loro ho capito che Cristoforo Colombo ha scoperto l’America con Napoleone, mentre gli antichi romani costruivano le piramidi e andavano a caccia di mammuth. Questione di punti di vista, verità alternative, al limite si può consultare l’intelligenza artificiale che dà tutte le risposte. E così siamo rimasti la mia amica e io, i nostalgici di un mondo scolastico che probabilmente non esiste più nemmeno in Italia. Mai avrei pensato, un giorno, di rimpiangere i miei insegnanti di Storia, Italiano, Latino, Greco e Geografia che mi martellavano senza pietà se non ricordavo una data, una declinazione, una coniugazione o il nome di una montagna. Oggi, tutto questo, è considerato inutile nozionismo. Nozionismo o meno, per adesso, per fare il mio lavoro preferisco utilizzare i limiti del mio quoziente intellettivo, per gli aiutini artificiali ho ancora un po’ di tempo… spero. Un’ultima cosa. Un giorno, in una mia lezione, ho parlato di alcuni rapper italiani dopo il Canzoniere di Petrarca. È successo perché ho fatto le scuole in Italia. Si chiama Le mille e una lingua il Concorso di traduzione migratoria da ogni lingua in italiano promosso dal Forum per l’italiano in Svizzera che invita i partecipanti a tradurre un testo creativo da qualsiasi lingua in italiano. Le mille e una lingua coinvolge tutte le persone residenti in Svizzera che non sono di madre lingua italiana, qualunque sia la loro competenza linguistica e la loro età. Il concorso vuole scoprire un testo che ti piace e che traduci in italiano – usato come lingua imparata e lingua dimenticata, lingua franca e lingua fragile, lingua di comunicazione e di silenzio. Si può partecipare al concorso inviando una traduzione in italiano di un testo in un’altra lingua. Sono accettati testi in prosa, in poesia o teatrali. La traduzione non deve superare le 8000 battute spazi inclusi. L’invio deve essere accompagnato dal testo originale e da un breve testo (massimo 2000 battute spazi inclusi) in italiano che risponda alle domande: chi sei? quanti anni hai? Dove vivi? qual è il tuo rapporto con l’italiano? Traduzione, testo originale e testo di accompagnamento vanno inviati entro il 31 agosto 2024 a Filippo Pecorari (Istituto di Italianistica, Università di Basilea) all’indirizzo: filippo.pecorari@unibas.ch. La giuria è composta da membri designati dal Comitato del Forum, e si avvarrà di consulenti esterni qualora la lingua di partenza non fosse conosciuta ai membri della giuria. Sono previsti 3 premi: primo premio, 300 franchi; secondo premio, 200 franchi; terzo premio, 100 franchi. Chi vince sarà avvisato personalmente. La premiazione avrà luogo durante l’Assemblea del Forum a novembre 2024. Le traduzioni premiate saranno pubblicate sul sito www.forumperlitalianoinsvizzera.ch dov’è pubblicato anche Il regolamento del Premio. Le mille e una lingua: il concorso del Forum per l’Italiano in Svizzera La Rivista · Marzo 2024 55
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