una propensione marcata verso le più lunghe scadenze rispetto all’anno precedente. Analogo cammino anche per gli investimenti in titoli azionari. L’accelerazione dei mercati che ha caratterizzato l’ultima parte del 2023, ha infatti comportato un aumento della ricchezza finanziaria investita in azioni di ben 20 miliardi di euro in termini di volumi. L’allocazione di risorse accantonate per il comparto azionario si attesta così nel 2023 a 1.339 miliardi di euro, confermandosi una componente importante del portafoglio impieghi del risparmio come per l’anno precedente (25,7%). Infine, la necessità di limitare l’erosione del valore dei propri risparmi, unito al fabbisogno di mitigare i rischi legati ad una situazione economica globale che rimane incerta, ha mantenuto altresì elevato l’importo complessivo accantonato per le polizze assicurative. In calo le compravendite immobiliari Sul fronte opposto, di fronte al pesante rincaro del costo del denaro che grava in modo particolare per i mutui con i tassi alle stelle, si è registrata sempre meno richiesta per acquistare una casa. È diminuita infatti, dal 50% al 41%, la quota di persone che si è impegnata per acquistare un immobile e sono scese del 12% le compravendite immobiliari. Il terzo trimestre del 2023 ha così confermato il netto calo delle compravendite degli immobili residenziali già per altro iniziato nel quarto trimestre 2022, dopo una crescita continua e accelerata dal 2020. Il calo registrato nei primi nove mesi del 2023 ha interessato tutto il territorio della Penisola, così come ogni tipologia dimensionale di abitazione. Il numero delle compravendite a fine settembre 2023 si è in effetti attestato a 507.879, contro le 576.115 registrate nello stesso periodo dell’anno precedente, con una riduzione dell’11,8%. Le persone fisiche risultano acquirenti di circa il 95% degli immobili transati: di questi, il 62% avendo usufruito delle agevolazioni per la prima casa. D’altra parte, sono triplicati i tassi praticati dalle banche sui mutui erogati alle famiglie. A fine dicembre 2023, gli interessi medi applicati ai prestiti immobiliari erano in effetti arrivati al 4,40%, tre volte rispetto all’1,45% del gennaio 2022 che aveva toccato il livello minimo degli ultimi anni. Lo stock di mutui è così calato, nel corso del 2023, di 2,3 miliardi di euro (192 milioni al mese in meno) dopo l’aumento di 18,3 miliardi registrato nel 2021 e la crescita di 17 miliardi raggiunta nel 2022 (per un totale di 35 miliardi totali in più nel biennio). Anche qui rileviamo il commento di Lando Maria Sileoni, segretario generale della Federazione dei bancari, il quale auspica al più presto un taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, di modo che gli istituti di credito possano tornare a sostenere il comparto immobiliare, fondamentale La Rivista Italiche Marco Fortis docente di economia e direttore e vicepresidente della Fondazione Edison La Rivista · Marzo 2024 8
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