La Rivista

ture e tecniche di vinificazioni non consentono di fare paragoni nelle valutazioni dei contenuti nei bicchieri. Pertanto, segnalo per i vini del 2023 i punteggi superiore a 93/100: Badia di Morrona, Bindi Sergardi, Castello di Poppiano; Fattoria Uccelliera; Le Fonti; Mannucci Droandi; Palagetto; Poggio Salvi; Salcheto, Tenuta di Artimino. Per i vini Ch. DOCG Riserva 2021: Badia di Morrona; La Leccia; Poggio Mori, Sensi Collegonzi; Lanciola; Malenchini; Pietraserena, Poggio Capponi, Casa di Monte e Tenuta Barbadoro. L’Altra Toscana Ancora a Firenze, ma al Palazzo degli Affari, per l’edizione n. 3 de L’Altra Toscana, che raggruppa 14 Consorzi e che ha chiuso la “Settimana delle Anteprime” e che per la prima volta ha incluso anche i vini del nuovo Consorzio Vino Igt Toscana, che abbraccia il ricco panorama delle Igt, accanto alle Denominazioni attraverso oltre 350 etichette, raccontando gusti forse meno conosciuti della Toscana enologica: Barco Reale di Carmignano; Carmignano; Chianti Rufina; Cortona; Grance Senesi; Maremma Toscana; Montecucco; Montescudaio; Orcia; Rosso della Val di Cornia; Suvereto; Val di Cornia; Terre di Casole; Terre di Pisa; Valdarno di Sopra e Vin Santo di Carmignano e di Toscana e il Consorzio Vino Toscana I.G.T. qui presente per la prima volta. Il Consorzio Vino Toscana si occupa della gestione, tutela e valorizzazione del vino Toscana IGT. In particolare, è il referente per coordinare e gestire l’Indicazione Geografica Tipica Toscana; protegge e tutela il nome Toscana in relazione alla produzione vitivinicola per evitare possibili utilizzi non conformi e senza il rispetto della legge. Il consiglio di amministrazione del triennio 2022-2024 è costituito da undici componenti con presidente Cesare Cecchi. Direttore è Stefano Campatelli. La mia degustazione I tempi ristretti dell’ultima giornata e con i tempi cronometrati per il rientro a casa non mi ha permesso una degustazione, neanche parziale, delle 18 denominazioni presenti con i suoi 350 vini. La mia scelta è andata al Consorzio dell’Orcia (ho lavorato in questa terra Patrimonio dell’Unesco per 8 anni) e per i vini del Consorzio Montecucco sulla strada per la Maremma. L’Orcia vede la luce come Consorzio il 14/2/2000 e vede impegnati produttori in dodici comuni, tutti meta di turisti esclusivi alla ricerca di bellezze naturali e centri termali di eccellenza, qui presente con solo 10 aziende e 14 vini. I più interessanti, tutti Orcia DOC rosso delle aziende: Atrium; Campotondo; Capitoni; Donatella Cinelli Colombini; Poggio Grande; Sasso di Sole e l’ultima arrivata Tenuta Sanonerv con l’Aetos Biodinamico. Il Consorzio Tutela Vini Montecucco, nato nel 2000 con la DOC e con la DOCG Sangiovese nel 2011, ha presentato 22 etichette tra le tipologie Montecucco Vermentino DOC, Rosso DOC, Rosso Riserva DOC, Sangiovese DOCG e Sangiovese Riserva DOCG. Gran parte delle etichette DOC e DOCG in assaggio arrivano dalle annate 2020 al 2015 di 13 produttori con 22 vini, tutti degustati. Le mie scelte tra le Riserve DOCG sono state: Cenere 2015 di Amiata; Ad Agio 2018 di Basile; Poggio Lombrone 2018 di Collemassari; Podere Assolati 2018; Impostino 2017. Tra i vini Montecucco rosso 2020: Carta canta DOCG di Basile; Sidus DOC di Pianirossi; Podere Assolati DOC e infine un grande Montecucco Sangiovese DOCG 2019 e La Querce Montecucco Sangiovese DOCG 2016 di Poggio Mandorlo. La Rivista L’Italia nel bicchiere La Rivista · Giugno 2024 83

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