La Rivista

nessun problema, ma che cosa possono comprendere di quelle parole un camionista inglese di Plymouth, un allevatore di pecore gallese di Swansea o un pescatore scozzese di Portree? Eppure, nonostante ciò, bisogna dare atto al coraggio della televisione pubblica britannica, di trasmettere in prima serata anche questo tipo di telefilm e di metterlo, così, a disposizione di un gran numero di spettatori, indipendentemente dalle loro competenze linguistiche. Sarebbe bello che la Rai facesse lo stesso con serie televisive britanniche come Downtown Abbey o Shetland… Sottotitolati o doppiati? Insomma, è meglio seguire i film in lingua originale con i sottotitoli oppure quelli doppiati? Con i primi si conserva la genuinità, anche scomoda, delle lingue, ma una persona non di madrelingua, magari agli inizi dell’apprendimento, rischia di non comprendere quello che viene detto dai personaggi. Con i secondi, invece, si elimina ogni contatto con la lingua originale e tutto viene adattato alla lingua di arrivo con inevitabili perdite lessicali e sintattiche. Quando vidi per la prima volta la serie dell’ispettore Derrick in tedesco, dopo averla seguita per anni in italiano, mi accorsi che in versione originale era sicuramente migliore. Ma per capirli in modo adeguato, avevo già raggiunto una buona padronanza passiva della lingua di Horst Tappert, un Bühnendeutsch ineccepibile. I film con i sottotitoli possono essere, comunque, considerati propedeutici per l’apprendimento di una lingua straniera, se non altro perché un certo tipo di lessico rimane impresso più facilmente nella mente di qualcuno, come mi ha dimostrato l’esempio di Roy che si divertiva a ripetere parolacce in siciliano, senza conoscerne il reale significato. A un certo punto Augello, seccato dai rimproveri del suo amico e collega, ha esclamato “Bedda matri!”. Holy Mary. Poteva andare peggio. Nel film C’è ancora domani di Paola Cortellesi gli attori recitano in dialetto romanesco, a tratti anche un po’ borgataro, ma comprensibile per qualsiasi spettatore di lingua italiana da Vipiteno a Lampedusa. La Rivista · Giugno 2024 43

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