La Rivista

I ROBOT IN REDAZIONE (PER ORA) NON PIACCIONO Regna ancora parecchio scetticismo nei confronti dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’informazione in Svizzera, soprattutto da parte di pubblico e lettori. Lo rivela uno studio dell’Università di Zurigo. Intanto il servizio pubblico radiotelevisivo si attrezza per sfruttarne il potenziale entro limiti ben definiti. GGPT è la parola dell’anno nella Svizzera italiana. È l’acronimo di Generative Pre-trained Transformer, (ovvero trasformatore generativo preaddestrato) ed esprime l’era dell’intelligenza artificiale. È stata selezionata da un programma informatico della Zürcher Hochschule für Angewandten Wissenschaften (ZHAW) e da una giuria linguistica (umana). Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è da mesi al centro dell’attenzione internazionale per le sue implicazioni in moltissimi settori. Anche il mondo dei media e dell’informazione guarda con interesse e con non pochi timori alla diffusione dell’IA. Su questo tema si è focalizzato anche uno degli studi effettuati nell’ambito dell’Annuario Qualità dei media 2023 dal Centro di ricerca sulla sfera pubblica e la società (F g) dell'Università di Zurigo. Dai risultati emerge come i contenuti prodotti dalla macchina suscitino ancora parecchio scetticismo nella popolazione svizzera. di Giorgia Reclari Giampà La Rivista Società La Rivista · Dicembre 2023 61

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