2024: 150 anni di Impressionismo francese Uno sguardo su quello che fu di Anna Canonica-Sawina Il 15 aprile 1874 nell’atelier del fotografo Félix Tournachon, meglio conosciuto sotto lo pseudonimo di Nadar, al secondo piano in Boulevard des Capucines 35, si inaugura l’esposizione di un gruppo di giovani artisti convinti di essere sulla strada giusta, un mélange eterogeneo di amici e conoscenti di amici, tra cui Zacharias Astruc, Bracquemond, Edouard Brandon, Eugene Boudin, Paul Cézanne, Edgar Degas, Armand Guillaumin, Louis Latouche, Ludovic-Napoleon Lepic, Claude Monet, Camille Pissarro, Auguste Renoir e Alfred Sisley. Vi partecipa anche una donna, Berthe Morisot e un italiano, Giuseppe de Nittis. James McNeill Whistler, pittore statunitense associato al gruppo, ha nello stesso tempo la sua prima personale a Londra e non può partecipare. Degas spera che all’ultimo minuto si unisca anche Édouard Manet (l’anticipatore del movimento), ma lui non vuole esporre assieme a Cézanne ed è convinto che il successo arrivi solo partecipando al Salon ufficiale.1 Manca anche Frédéric Bazille, morto in guerra quattro anni prima. Vengono esposte 165 opere d’arte tra cui dipinti a olio, acquarelli, pastelli, sculture e incisioni. Il catalogo viene scritto da Edmond Renoir (fratello di Auguste) e costa 50 Centimes. Dipingere en plein air Questo gruppo, che decide di organizzare una mostra in proprio rompendo così il consueto ritmo di esporre al Salone ufficiale – e già questo provoca scandalo -, non è alle prime armi: da almeno un decennio, se non di più, i suoi componenti lavorano con impegno, hanno tentato di studiare all' Ecole des Beaux Arts, che hanno abbandonato, hanno già partecipato alla mostra ufficiale sostenuta dall’ Ecole, il Salon (un'esposizione biennale d’arte che si tiene al Louvre di Parigi, gestita da una commissione/giuria di ammissione dell'Accademia parigina incaricata di salvaguardare la tradizione della pittura in senso molto tradizionale, considerato l'unico modo per farsi conoscere) o undici anni prima al Salon des Refusés (evento unico nel suo genere: nel 1863 la giuria rifiuta di esporre una notevole quantità di dipinti - circa 3000, secondo le fonti – decisione a cui seguono gravi proteste, e deve intervenire l'Imperatore in persona aprendo un'esposizione parallela a quella ufficiale e consentendo così agli artisti respinti come Édouard Manet, Camille Pissarro, James Whistler e altri, di esporre le loro opere). Tutti loro declinano di seguire ciecamente i metodi dei maestri come J.L. David o Jean-Auguste-Dominique Ingres, le tematiche da loro predilette, la loro tecnica, sono espressamente stufi di sottostare alle regole Auguste Renoir, sulla terrazza; Art Institute Chicago La Rivista Cultura La Rivista · Marzo 2024 62
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=