un certo punto, ad esempio, a partire dal 2005 in Italia, e dal 2010 in Svizzera, è stato introdotto il divieto di fumare nei locali chiusi. E contro ogni aspettativa, i cittadini si sono adeguati, malgrado fossero stati tempestati da anni di martellante pubblicità e da montagne di informazioni ingannevoli sponsorizzate dalle multinazionali del tabacco per far credere che tali divieti erano senza fondamento e costituivano un attacco alle libertà individuali e alla democrazia. Un ulteriore e potente fattore di fondo del bisogno di negare la realtà è dato da esigenze identitarie a livello individuale o aggregato. Storicamente e socialmente è dimostrato che, quando una persona - o un gruppo - vede smentite dalla scienza e dalla realtà credenze religiose o politiche che sono parte integrante della propria identità, spesso preferisce essere cieca e sorda di fronte ai dati oggettivi piuttosto che mettere in discussione sul piano intellettivo e affettivo componenti importanti della propria personalità capaci di offrire senso di appartenenza e valorizzazione. Infine, va sottolineato con forza che alla base della voglia di negare c’è l’abbuffata quotidiana di false informazioni che il web, grande ricettore e amplificatore di bufale e di deliri, ci propina. Gli studiosi del fenomeno del negazionismo ci ricordano a questo proposito che chi rifiuta l’approccio scientifico si serve della rete e dei social per rinforzare tre tendenze a: 1) recepire solo argomenti che rafforzano le proprie credenze; 2) farsi contagiare dalle varie teorie complottistiche in quanto scorciatoia mentale e sfogo emotivo; 3) affidarsi a falsi esperti e a fanatici che vendono certezze invece di insegnare a ragionare per ipotesi. Il tempo della post-verità: che cosa ha in comune il Pierino di cui parlavo nel secondo paragrafo con individui come Donald Trump? Cominciamo con il dire molto poco, ma quel poco può essere di grande importanza. Con l’ex-presidente USA il nostro Pierino non ha di sicuro in comune la stazza, l’età anagrafica, il potere tipo padre padrone su un partito come quello repubblicano che contribuisce a fare le storia degli Stati Uniti e del mondo, l’impressionante schiera di seguaci plaudenti e la smisurata megalomania. E non ha certamente in comune con Donald l’enorme e agghiacciante possibilità di influire sulle sorti del pianeta. Ha per contro in comune un’indubbia abilità nel far credere agli altri che la sua versione dei fatti impregnata di negazioni è l’unica vera e che tutto ciò che lo disturba non esiste. Nonostante la giovanissima età, il fanciullo si mostra in grado di sciorinare al prossimo verità alternative alle quali finisce lui stesso per identificarsi. In effetti, nel caso sia di piccini che di vecchi satrapi, a un certo punto non ci si rende neppure più conto di stare mentendo, a maggior ragione se chi ti sta intorno mostra di avere un gran bisogno di credere alle tue post-verità alternative… nel caso sia di piccini che di vecchi satrapi, a un certo punto non ci si rende neppure più conto di stare mentendo, a maggior ragione se chi ti sta intorno mostra di avere un gran bisogno di credere alle tue post-verità alternative La Rivista · Marzo 2024 41
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