SVIZZERA, LA POTENZA NASCOSTA Presentato a Lugano, Zurigo e in ambasciata d’Italia a Berna il numero di Limes dedicato alla Confederazione elvetica. Un’inchiesta collettiva alla ricerca del “segreto” del paese più ammirato e invidiato del mondo. “La Svizzera non assomiglia ad alcun altro Stato sia per gli eventi che vi si sono succeduti nei secoli, sia per la situazione geografica e topografica, sia per le lingue differenti e le diverse confessioni religiose e l’estrema differenza di costumi che esiste fra le sue diverse parti. La natura ha fatto del vostro paese uno Stato federale: volerla vincere non è da uomo saggio”. Con queste parole nel 1802 Napoleone, rinunciando ad imporre alla Confederazione elvetica il modello repubblicano di stampo francese, introduceva la Costituzione federale ispirata al modello degli Stati Uniti su cui la Svizzera moderna è fondata. Bonaparte aveva visto giusto e soprattutto aveva visto lontano, se ancora oggi la particolarità elvetica rappresenta un “caso” fra i più appassionanti nella vicenda storico-politica contemporanea. Alla scoperta di un paese molto speciale L’unicità svizzera è al centro di un recente numero di Limes, Rivista italiana di geopolitica, dal titolo Svizzera, la potenza nascosta. Nel consueto formato monografico, la rivista tenta di andare “alla scoperta di un paese molto speciale” raccogliendo i contributi di un nutrito numero di docenti universitari, giornalisti, scrittori, politici, imprenditori, funzionari e professionisti. Il volume, uscito nel dicembre scorso, è andato a ruba: mentre scriviamo (è quasi Pasqua) nella quasi totalità delle librerie risulta esaurito, nonostante sia stato più volte ristampato. Un segnale interessante, che denota l’attenzione non marginale nel pubblico italiano per il più anomalo dei paesi vicini di casa. Non poche, naturalmente, sono state le copie della rivista vendute in Svizzera (soprattutto, ça va sans dire, nella Svizzera italiana), grazie anche alle presentazioni pubbliche organizzate sia all’USI (Università della Svizzera italiana) di Lugano sia a Zurigo, il 13 febbraio scorso, a cura dell’Istituto italiano di cultura., a cui se n’è aggiunta una presso l’ambasciata d’Italia a Berna. Titolo intrigante, quello scelto dal direttore Lucio Caracciolo e dalla sua redazione. Perché sembra alludere a un qualche segreto, più o meno misterioso, alla base del successo planetario di questo piccolo paese che, si parli di economia, qualità di vita, livello della formazione universitaria o stabilità politica, finisce sistematicamente ai vertici di tutte le classifiche. Il tentativo della rivista è quello di svelare il mistero approfondendo, uno strato dopo l’altro, i diversi aspetti – storici, geografici, economici, politici, culturali, linguistici – che hanno fatto della Svizzera il Sonderfall (“caso speciale”) più rilevante del continente europeo, e forse del mondo intero. Viene in mente Citizen Kane, il capolavoro di Orson Welles: una serrata sequenza di flashback in cui lo spettatore accompagna il giornalista incaricato di indagare sul magnate Charles Forster Kane. Nel film l’ultima scena svela il significato della parola pronunciata da Kane in punto di morte, Rosebud; ma al contempo mette in chiaro, con il cartello “non oltrepassare”, l’impossibilità di comprendere davvero il senso della vita del protagonista. Nel nostro caso, al contrario, giunti in fondo alla lettura di questo numero di Limes non troveremo la nostra “Rosabella”, non ci sarà una risposta univoca alla domanda di fondo, proprio perché la risposta sta appunto nella pluralità dei fattori, nelle molteplici concause del Sonderfall elvetico. di Nico Tanzi La Rivista Società La Rivista · Marzo 2024 21
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