Il Mar Rosso conteso Nuovi problemi, vecchie rotte I miliziani Huthi, ribelli al governo riconosciuto dello Yemen, stanno strangolando una delle rotte marittime più strategiche del pianeta, mentre l’Occidente reagisce lentamente, così cambia la viabilità del commercio globale. di Alessandro Monticone La Rivista Società Ametà dicembre 2023 la più grande compagnia di spedizioni di container al mondo, MSC, ha affermato di aver sospeso il transito dei suoi mercantili per il canale di Suez. Il colosso di Ginevra è già la quarta compagnia di navigazione, dopo Maersk, Cma-Cgm e Hapag-Lloyd, insieme alle quali conta oltre il 50% della capacità di container globale, ad aver deciso di non voler più correre alcun rischio dovuto al passaggio nel Mar Rosso; l’attraversamento del mare che collega il Mediterraneo all’Oceano Indiano è infatti diventato, oltre che pericoloso, anche incredibilmente più costoso a causa delle richieste di maggior compensazione degli equipaggi e del rialzo dei premi assicurativi (dallo 0,07% allo 0,7% del valore dell’imbarcazione). Il tratto di mare che annovera il passaggio del 12% dell’interscambio mondiale, del 10% del petrolio trasportato via mare e l’8% del gas naturale rischia quindi di venire disertato e la giugulare del nostro commercio recisa. Ora, le navi cargo ritornano a compiere in entrambi i sensi di marcia quella che i portoghesi chiamavano "Carreira da Índia", ovvero il periplo, vale a dire la circumnavigazione, dell’Africa per passare dal Mare Arabico all’Oceano Atlantico, allungando il viaggio di 7-10 giorni, con i costi che, anche in questo caso, lievitano. Altra conseguenza del nuovo (vecchio) giro è il comodissimo evitamento dei porti del Mediterraneo; le porta-container ora sfiorano le Colonne d’Ercole per poi puntare direttamente agli approdi nell’Europa del Nord, come Rotterdam, Anversa e Amburgo, che già prima erano mete di prima scelta, mentre alle nostre Il Mar Rosso conteso (mappa di Laura Canali per Limes) La Rivista · Marzo 2024 18
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