La Rivista

A due anni dal suo debutto, il DJ e produttore siciliano Massimo Napoli si presenta ai suoi fan con un album ben congegnato, vario nei suoni e nella scelta degli strumenti. Collaborano con lui il bassista Salvo Dub e il cantante Kadi Koulibaly del Burkina Faso, il pianista Mario Pappalardo e il batterista Luciano Cantone. L'album è ispirato alle sonorità mediterranee, arricchite da influenze delle diverse musiche africane, sia del nord che del centro del continente. Inoltre, nel brano Caminito, Massimo Napoli si immerge nel genere afrocubano; un cha-cha di eccezionale raffinatezza, ispirato al grande Chucho Valdez. Con Eos, invece, Massimo Napoli esplora i timbri brasiliani. Per chi è alla ricerca di eleganza e raffinatezza nella musica, Sacred Love di sicuro è una buona scelta. Nun V'Annamurate offre dieci canzoni ispirate alla tradizione della posteggia napoletana, un tipo di musica particolarmente popolare nel XIX secolo, suonato nelle strade e nelle taverne, e apprezzato tanto dal popolo quanto dalle autorità. Nun V'Annamurate è interpretato dalla cantante esperta Irene Scarpato e dai suonatori di mandolino e chitarra Marcello Smigliante Gentile e Gian Marco Libeccio. I tre si sono uniti nel 2016 sotto il nome di Suonno D'Ajere (Sogno di ieri) per approfondire e gustare la loro passione comune per la tradizione. Sebbene la combinazione di mandolino e canto possa sembrare un po' un cliché, ascoltando attentamente si rivela la grande arte compositiva e la meravigliosa versatilità dei membri del trio. Suonno D'Ajere canta l'amore, così come rappresenta il mondo come un luogo di crisi e intrighi. La destrezza vocale di Irene Scarpato è particolarmente notevole; è capace di muoversi abilmente tra le vicende narrate e di esprimere i contenuti con temperamento. La Rivista Note italiane di Luca D’Alessandro Galathea Sacred Love (Space Echo) Suonno D'Ajere Nun V'Annamurate (Italian Worldbeat) La Rivista · Giugno 2024 68

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