La Rivista

La Rivista · Dicembre 2023 78 rendo che è proprio nella fusione di questi due elementi che si manifesta la bellezza senza tempo. La protagonista di questo suggestivo viaggio è Virna Toppi, la prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano. Con la sua grazia e la sua abilità, Virna danza nella Sala degli Specchi di Villa Contarini, illuminata da luci metafisiche, creando un connubio perfetto tra il classico e il contemporaneo. Il cortometraggio ci invita a riflettere sul concetto di ispirazione, che, come afferma il progetto, è l'istante in cui la bellezza si manifesta improvvisa e accende il nostro entusiasmo. La scelta di Virna Toppi come protagonista non è casuale. I suoi gesti armonici e il movimento graziato del suo corpo incarnano la bellezza della danza classica, che diventa fonte d'ispirazione. La sala degli specchi diventa il palcoscenico dove il classico si offre in modo sinuoso e sensuale, con curve e pieghe che emanano un'energia armonica, una variazione d'andatura che restituisce la bellezza come grazia in movimento. Accanto a Virna, compare Davide Garzetti, il traceur, un praticante di parkour. In una porta incorniciata di stucchi, immobile, osserva la danza, Ispirati dal classico, mossi dal futuro L’ispirazione è l’istante in cui la bellezza si manifesta improvvisa e accende il nostro entusiasmo. Essere ispirati significa proiettare il nostro respiro in alto, inspiratio-onis; significa trascenderci e anelare verso il respiro divino, per coglierlo e portarlo sulla terra. Nel suo progetto INSPIRED BY THE CLASSIC, MOVED BY THE FUTURE il Prosecco vuole comunicare che il classico è ciò da cui trae ispirazione, ma è il futuro ciò che ne guida l’azione. Così, Villa Contarini, reggia del Veneto barocco, a Piazzola sul Brenta, diventa un labirinto scenografico ideale. Tra ambienti e dettagli preziosi e luci metafisiche, la fotografia di Anam Cara, seguita con dedizione dall’occhio attento di Thomas Guttadauro vuole esplorare il movimento estetico e graziato della danza di Virna Toppi, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano. I suoi gesti armonici, le movenze del suo corpo intraprendono una danza nella Sala degli Specchi. Il classico che ispira è già lì nel suo modo di offrirsi, sinuoso e sensuoso, con le sue curve e le sue pieghe e quell’energia che da Virna promana come una variazione armonica d’andatura, come un intreccio che si tiene insieme, piegato e ripiegato mentre si spiega restituendoci la bellezza nel suo statuto operativo come grazia in movimento, come armonica sospensione e levità. Dietro di lei, in una porta incorniciata di stucchi, Davide Garzetti, il traceur, porta con sé un’altra storia, non classica, ma che del classico si nutre: immobile, osserva la danza. Il traceur traccia percorsi lineari, che dal corpo traggono slanci e tensioni muscolari per compiere giochi performativi. Nel campo che si dispiega tra la danza classica e il parkour, i confini svaniscono e si apre uno spazio inedito e misterioso per la relazione. L’ebbrezza del sogno diventa anticamera dell’ispirazione. L’accostamento tra danza e parkour è inedito e per questo ricco di sfumature e novità. di Carlo Guttadauro* …Virna danza nella Sala degli Specchi di Villa Contarini

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