La Rivista

in Germania, dove fu cameriere all’ Hotel du Nord a Colonia. Fu poi, per qualche tempo, cameriere al Baur au Lac a Zurigo e, dall’inizio del 1879, all’ Hotel Quirinale a Roma. Si trasferì quindi a Bologna, dove fu assunto, per qualche tempo, all’ Hotel Brun e, da lì, passò allo Schweizerhof di Lucerna. Dopo tanto peregrinare il suo destino fu segnato dall’offerta di lavoro all’ Hotel Mediterranee di Pegli, dove giunse nel 1883. Fu lì che Heinrich Wirth conobbe Cristina Bucher, figlia di Franz-Josef, che lavorava nella dispensa dell’albergo paterno. I due si innamorarono e nel 1887 si sposarono. Dal loro matrimonio sarebbero nati, Roberto Enrico (1888), Elsa (1890) e Oscar (1893). I due sposi facevano la spola tra Pegli e Burgenstock, il suocero era sempre più benevolmente impressionato dal genero che conosceva bene non solo tutte le pratiche alberghiere ma anche diverse lingue. Oltre al tedesco, al francese e all’inglese parlava anche bene l’italiano, lingua nella quale Franz-Josef Bucher sapeva pronunciare solo due parole Avanti e Subito. Erano due parole che bastavano per dare perentori ordini al suo personale, ma non certo per condurre le difficili trattative per l’attuazione dei suoi progetti nella Penisola. Fu per questo che, nel 1890, Franz-Josef Bucher mandò il genero Heinrich Wirth a Roma per prendere in gestione prima l’ Hotel Minerva e, dopo un nuovo breve soggiorno in Svizzera, quella dell’ Hotel Quirinale, divenuti proprietà di famiglia. Sotto la sua gestione il Quirinale, lungo la via Nazionale, con le sue 266 camere e il suo riscaldamento centralizzato, divenne uno degli alberghi più prestigiosi della Città Eterna. Suocero e genero decisero di espandere le loro attività anche verso nuovi paesi, la scelta cadde sull’Egitto, meta continua di molti turisti. Decisero di costruire allora un grande albergo di lusso sulle rive del Nilo al quale diedero, in onore della leggendaria regina assiro-babilonese, il nome di Semiramis. Ma quando tutto sembrava scorrere a gonfie vele il destino avrebbe segnato la vita di Heinrich Wirth: il 28 gennaio del 1905 morì a Roma la moglie e il 6 ottobre del 1906 si spegneva il suocero al Cairo, dove si era recato, appunto, per l’inaugurazione del Semiramis. Nel 1908, Heinrich Wirth si sarebbe risposato con Alberta Waelly, un’insegnante liceale del Canton Berna e figlia dell’albergatore Johann Albert Waelly. Da quel matrimonio nacquero Alberto a Lucerna nel 1910 e Lotty a Roma nel 1916. Non riuscendo a tenere sotto controllo tutte le attività della Bucher-Durrer AG, che amministrava i beni della vecchia famiglia, Heinrich Wirth diversificò i suoi futuri interventi negli investimenti alberghieri. Alberto e Rolf Heinrich Wirth Fu così che nel 1921, convinse il figlio Oscar, allora ventottenne a entrare in società, al 50%, con Franz Nistelweck, un imprenditore bavarese, sposato con Berta Hassler, figlia dell’albergatore grigionese Albert Hassler, proprietario del già celebre Hotel Hassler, a piazza Trinità dei Monti, e dell’ Hotel Eden in via Ludovisi 49, sempre a Roma. Degli altri figli di Heinrich Wirth: Roberto Enrico, nel 1919, era andato a gestire l’ Hotel Palace di Milano, già appartenuto alla Bucher-Durrer AG; Elsa, dopo aver sposato, nel 1914, Bernhard Anton Bossi, andò, prima che fosse venduto, al Grand Hotel Mediterranee di Pegli, poi dal 1917 a gestire l’ Hotel Regina Palace di Stresa, acquistato dal padre. Per ripianare i debiti della vecchia Bucher-Durrer AG, nel 1925, Heinrich Wirth fu costretto a vendere l’ Hotel Quirinale a Gioacchino Mecheri (1876-1942), un avvocato, produttore L’Hotel Victoria nel centro storico di Roma La Rivista Il Belpaese La Rivista · Dicembre 2023 45

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