La Rivista Musica e spettacoli Il pianista svedese Jan Lundgren e il fisarmonicista francese Richard Galliano si incontrano per caso nel 2003 durante una tournée in Giappone, al festival jazz di Sendai, dove spontaneamente iniziano a suonare insieme. È il momento della nascita del gruppo jazzistico multinazionale Mare Nostrum, al quale poco dopo si unisce anche il trombettista e flicornista sardo Paolo Fresu. Oggi, a distanza di ben 22 anni, è disponibile il quarto volume della famosa serie discografica Mare Nostrum. LA FELICITÀ DI CONDIVIDERE LA MUSICA di Luca D'Alessandro Mare Nostrum è un gruppo plurilinguistico composto da Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren con sede in Europa, o meglio, un gruppo che rappresenta le diverse realtà e le molteplici culture del continente europeo. Non è dunque un caso che il suono del gruppo sia comunemente definito "The Sound Of Europe", come afferma il loro amico e promotore svizzero di lunga data René Hess: "i tre, pur parlando ciascuno la propria lingua, riescono a comunicare in modo dinamico, attraverso i suoni stessi oppure i gesti per superare ogni sfida linguistica." Una comunicazione gestita con rispetto Paolo Fresu, dal canto suo, nella comunicazione non vede tanto una sfida, piuttosto un'opportunità: "la comunicazione la gestiamo con molto rispetto, umiltà e con una grande capacità di ascolto. Come in tutti i gruppi e in tutte le coppie possono nascere dei piccoli problemi ma poi questi si risolvono con il rispetto e la comprensione. L'ascolto in musica non è in fondo diverso da quello nella vita." La lontananza geografica ha fatto si che il lavoro sia diluito nel tempo, precisa Paolo Fresu. "Come per le coppie che si vedono poco è più facile mantenere integre le relazioni di amicizia e il piacere di ritrovarci sul palco di tanto in tanto. Diciamo che ogni volta si rinnova la felicità del condividere la musica." Il progetto Mare Nostrum, giunto quest'anno alla quarta edizione discografica, non nasce da un concetto studiato dai promotori e le etichette, ma da un puro caso – e per di più non in Europa! Stiamo parlando del lontano 2003, quando il pianista Jan Lundgren – in tournée in Giappone con il suo trio – incontra il fisarmonicista Richard Galliano all'interno del festival jazz di Sendai. L'organizzatore del festival chiede a Lundgren di esibirsi spontaneamente con Galliano. I musicisti accettano l'idea e si mettono a suonare alcuni standard jazz insieme al trio di Jan Lundgren. L'incontro entusiasma così tanto Jan Lundgren che, anche mesi dopo il suo ritorno dal Giappone, continua a ripensare a quel magico momento. Ne parla con il suo management, tra cui René Hess, che riesce ad organizzare una collaborazione. Allo stesso tempo si aggiunge il trombettista e flicornista sardo Paolo Fresu. Seguono diversi concerti di prova e, come ricorda René Hess, "un'indescrivibile esibizione nel 2005 al teatro L'Heure Bleue di La Chaux-de-Fonds. Con standing ovation! Da quel momento lì, per noi i fatti erano chiari: bisognava realizzare un CD." René Hess si mette in contatto con Siegfried "Siggi" Loch, proprietario della prestigiosa etichetta bavarese ACT – e il progetto spicca il volo. In perfetta sintonia Nasce in seguito l'idea di una trilogia con registrazioni in Italia, Francia e Svezia, o meglio, nei paesi d'origine dei musicisti. Il primo album viene registrato nello studio La Rivista · Giugno - Settembre 2025 78
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