La Rivista

fattore, questo, che spiega in parte la crescita di residenti italiani in Spagna, Irlanda e Regno Unito, sia tra i nati in Italia sia tra quelli nati in America Latina oppure nelle ex colonie britanniche. Altra caratteristica che contraddistingue gli italiani all’estero nati in Italia da quelli nati oltre confine è che tra i primi prevalgono gli uomini (con l’eccezione dell’Argentina), mentre tra i secondi la distribuzione di genere risulta più equilibrata. Età mediana: 55 anni per i nati in Italia e 39 anni per i nati all’estero L’analisi della popolazione italiana residente all’estero al 31 dicembre 2023 rivela strutture demografiche, venutesi a consolidare negli anni, piuttosto differenziate tra chi è nato in Italia e chi è nato all’estero. Tra i residenti italiani all’estero l’età mediana dei nati in Italia è di 55 anni, mentre per i nati all’estero è di 39 anni (48,7 anni, invece, per chi risiede in Italia). I nati in Italia mostrano una struttura per età più anziana, con una prevalenza maschile significativa soprattutto tra i 50 e i 69 anni. Queste tendenze sono il risultato di intensi fenomeni migratori registrati a partire dagli anni ’50 e ’60, ai quali si sono aggiunti nuovi flussi in uscita nell’ultimo quindicennio. Fino ai 29 anni di età, le differenze di genere tra i nati in Italia sono minime, ma dai 30 anni in su si osserva un progressivo aumento della quota maschile, che raggiunge il picco nelle generazioni adulte. Diversa è la situazione tra gli italiani nati all’estero: la distribuzione per età risulta più regolare e il rapporto tra uomini e donne si mantiene relativamente equilibrato. La prevalenza degli uomini sulle donne è visibile fino alla classe dei 5059enni, mentre a partire dai 60 anni la componente femminile diventa gradualmente maggioritaria, con un’accentuata predominanza nella classe 70-79 anni. Osservando la struttura per età nei principali Paesi di residenza, si nota innanzitutto come la prevalenza maschile si concentri nelle classi di età centrali e adulte: dai 30 ai 49 anni in Germania e nel Regno Unito, dai 50 ai 59 anni in Nord America, Francia e Svizzera. I più giovani risiedono nel Regno Unito, una delle principali mete delle emigrazioni più recenti, mentre la popolazione più anziana è in Canada, dove circa il 50% degli italiani residenti è nato in Italia. Londra, Buenos Aires e San Paolo le città con la maggiore presenza di italiani I cittadini italiani che trasferiscono la propria residenza all’estero in maniera stabile sono tenuti a richiedere l’iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) presso l’ufficio consolare territorialmente competente. Il dato relativo a questo adempimento amministrativo rappresenta un indicatore affidabile di quali siano le città o le zone limitrofe più attrattive per gli italiani che si trasferiscono all’estero. Alla fine del 2023, il Consolato Generale d’Italia a Londra si conferma la sede con il maggior numero di connazionali iscritti, con quasi 386mila residenti su un totale di circa 480mila italiani residenti nel Regno Unito. Rispetto all’anno precedente si osserva un incremento di circa 11mila unità. Segue, per consistenza numerica, Buenos Aires, con 335mila residenti (in aumento di 13mila unità sul 2022). Sempre in Argentina, le sedi consolari di Rosario, Córdoba e La Plata riportano rispettivamente 142mila, 106mila e 87mila italiani residenti. In Brasile il Consolato di San Paolo ha registrato un significativo aumento della presenza italiana, arrivando a 271mila residenti al 31 dicembre del 2023, 31mila in più rispetto all’anno precedente. In Europa Zurigo è l’unica tra le prime 25 sedi consolari per numero di residenti a mostrare un saldo negativo nel 2023, con una diminuzione di circa 3mila italiani, attestandosi a 211mila individui. In Svizzera, seguono i consolati di Ginevra (133mila), Lugano (124mila) e Basilea (111mila). In Germania, le principali sedi consolari per numero di italiani residenti sono Stoccarda (183mila), Francoforte (158mila), Colonia (130mila) e Monaco di Baviera (128mila). In Francia, il consolato di Parigi concentra il 38% degli italiani residenti nel Paese, con 178mila individui su un totale nazionale di circa 470mila. Tra le altre città europee, con una presenza rilevante di cittadini italiani figurano Charleroi, in Belgio, con 168mila residenti, e Bruxelles (114mila), che ha registrato un incremento di 6mila unità nel 2023. Anche in Spagna si osservano dati in crescita: a Madrid e Barcellona risultano residenti, rispettivamente, 118mila e 107mila italiani (+6mila e +4mila unità sull’anno precedente). Infine, nel continente americano, si rilevano consistenti comunità italiane anche a Montevideo in Uruguay (116mila), a Caracas in Venezuela (97mila), e a New York negli Stati Uniti (95mila). La Rivista · Giugno - Settembre 2025 32

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