La Rivista

dunque ampiamente positivo e pari a 103mila italiani all’estero, +50mila unità rispetto al 20232. Nel 2024 l’età media degli italiani espatriati è pari a 32,8 anni mentre quella dei rimpatriati, più alta, è pari a 35,3 anni. La maggior parte degli espatriati (74,0%, pari a 115mila unità) si dirige in Europa, in particolare verso i Paesi dell’Unione europea (79mila) dove, al netto dei rimpatri (21mila), si registra un saldo migratorio pari a +58mila italiani. Anche i Paesi europei extra-Ue mostrano un saldo migratorio positivo di italiani (+25mila), così come, oltre oceano, l’America settentrionale (+6mila) e l’America Latina (+10mila circa). Più in dettaglio, i principali Paesi verso i quali emigrano i cittadini italiani sono Germania, Spagna, Regno Unito, Svizzera e Francia che, nel loro insieme, accolgono nel 2024 il 54,6% del totale degli espatriati nel 2024. Tra le mete extra europee, seguono il Brasile (6,9%) e gli Stati Uniti (5,0%). Secondo quanto si apprende dall’analisi statistica, verso i Paesi dell’America Latina si dirigono soprattutto cittadini italiani nati all’estero, cioè individui precedentemente giunti in Italia che, una volta acquisita la cittadinanza italiana iure sanguinis (in quanto discendenti di generazioni di emigrati italiani), fanno ritorno nel Paese di origine. Con riferimento ai rientri in Italia, invece, dei 53mila rimpatri stimati nel 2024, oltre un terzo (35,3%) origina da Germania, Regno Unito e Svizzera, ossia da Paesi che in passato, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta, hanno costituito mete principali dei flussi di emigrazione dall’Italia. A questi seguono il Brasile (6,1%), gli Stati Uniti (5,8%) e l’Argentina (5,4%). Anche in questo caso, si tratta dei tre Paesi oltreoceano che, nel periodo della Grande Emigrazione nella prima metà del Novecento, ospitarono ingenti flussi di emigrati italiani. Dei 156mila italiani espatriati nel 2024, 78mila (50,4%) sono partiti dal Nord Italia (il 29,3% dal Nordovest e il 21,1% dal Nord-est), circa 26mila dal Centro (16,7%) e 51mila dal Mezzogiorno (21,0% dal Sud e 11,9% dalle Isole). Circa un espatrio su cinque origina in Lombardia (30mila espatri, pari al 19,5% del totale), mentre più contenuti sono i flussi di espatrio dal Veneto (16mila, 10,1%), dalla Sicilia (14mila, 9,0%), dalla Campania e dal Piemonte (entrambe le regioni 11mila, 7,2%), nonché dal Lazio (poco meno di 11mila, 6,8%) e dall’Emilia-Romagna (poco più di 10mila, 6,5%). Il 49,0% dei rimpatri è diretto verso il Nord, il 18,1% al Centro e il 32,9% nel Mezzogiorno. La prima regione per numero di rimpatri è ancora la Lombardia, dove si valuta un 17,4% di rimpatri, seguita dalla Sicilia (10,0%), dal Piemonte (8,8%) e dal Lazio (8,7%). Europa e USA le principali destinazioni degli italiani tra Paesi esteri L’Italia non rappresenta il solo fulcro, in partenza o in arrivo, dei movimenti dei cittadini italiani con l’estero. Una significativa quota di trasferimenti, infatti, avviene tra Paesi esteri, rappresentando una dinamica interessante nell’ambito delle migrazioni internazionali. Il fenomeno, noto come “migrazione secondaria”, in genere coinvolge individui che, dopo un primo trasferimento all’estero, decidono di spostarsi in un altro Paese, spinti dalla ricerca di migliori opportunità lavorative, di condizioni di vita più favorevoli o da motivazioni familiari. Le principali determinanti includono, dunque, fattori economici, il grado di integrazione nel paese ospitante da cui si parte, la presenza La Rivista Società I Paesi esteri con il maggior numero di residenti italiani sono l’Argentina (987mila), la Germania (847mila), il Brasile (671mila), la Svizzera (654mila) e la Francia (483mila). La Rivista · Giugno - Settembre 2025 29

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