La Rivista

I beneficiari di Naspi (il sussidio di disoccupazione) sono cresciuti del 3,6% l’anno scorso, pari a 2,8 milioni di persone. I contratti collettivi nazionali iscritti al Cnel sono 1.026. Quelli attivi con dipendenti sono 870. Quelli firmati da Cgil, Cisl e Uil sono 166 e coprono 13,6 milioni di lavoratori su 14,3 totali (il 95%). Imprese Le imprese con almeno un dipendente privato sono 1,67 milioni nel 2024. Erano 1,73 milioni nel 2008. Il tessuto imprenditoriale si è ricomposto a favore di una maggiore dimensione media delle imprese che occupano più persone. Ma il 98% delle imprese italiane ha meno di 50 dipendenti: micro e piccole. Negli anni calano le imprese industriali, crescono quelle dei servizi. Ci sono 502 mila imprese “persistenti” (presenti e attive in ogni anno tra 2008 e 2024): sono soprattutto nella manifattura. E 750 mila imprese “effimere” (entrate sul mercato nel 2008 e uscite prima del 2024, con al massimo 36 mesi di attività): sono per lo più nei servizi commerciali, alloggio e ristorazione. Famiglia Nel 2024 l’assegno unico ha raggiunto 10,1 milioni di figli per una spesa di 19,8 miliardi (+9,5% sul 2023). Dice Inps che la misura “non rileva effetti significativi sulla natalità”. Si registra un timido incremento del 2,6% nella probabilità di avere un secondo figlio tra le madri con Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) medio-basso (tra 6 mila e 12 mila euro). Il congedo parentale è utilizzato dal 63% delle madri nei primi 12 anni di vita del figlio e solo dall’8,3% dei padri: 126 giorni per le prime contro 36 giorni per i secondi. L’aumento dell’indennità dal 30 all’80% della retribuzione, decisa dal governo Meloni, non ha allungato la durata del congedo. Per quanto riguarda il bonus nido, l’anno scorso ne hanno usufruito 521 mila bambini (erano 480 mila nel 2023) per 2025 euro medi al mese per un periodo di 6,7 mesi, coprendo circa il 54% delle rette. Il bonus mamme è andato a 667 mila lavoratrici: in prevalenza al Nord (59%), nel settore privato (494 mila), madri di due figli (74%), età media di 42 anni. Le lavoratrici extracomunitarie beneficiarie sono state il 7%. Persiste la child penalty, la penalizzazione che colpisce le lavoratrici in termini di carriera e retribuzione quando diventano madri. Le madri under 35 hanno un rischio maggiore di uscita dal lavoro dopo il primo figlio: 25% contro 12% delle over 35. Al Sud si sale al 26% (contro il 18% del Nord). La penalizzazione salariale dopo la maternità è pari a 14 punti nel pubblico, settore più protetto e regolamentato, e 31 punti nel privato. Poveri La sostituzione del Reddito di cittadinanza con l’Adi (Assegno di inclusione) e il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) ha ridotto la platea e la spesa. A fine 2024, l’Adi era erogato a 766 mila famiglie per 1,84 milioni di persone per una spesa di 4,4 miliardi, la metà del Rdc. Ma nei primi tre mesi del 2025 i numeri sono scesi a 672 mila famiglie per 1,57 milioni di persone (nonostante l’allargamento di alcuni requisiti) con un importo medio salito da 617 a 723 euro al mese. Il Supporto per la formazione, rivolto ai più giovani e “occupabili”, ha invece coinvolto un numero molto piccolo di beneficiari nel 2024, con un massimo pari a 72 mila toccato nel mese di ottobre. Il governo Meloni ha alzato l’Isee e anche l’importo dell’Sfl (da 350 a 500 euro mentre si segue un corso di formazione), consentendone la proroga fino a 24 mesi. Ma dice Inps che gli effetti ancora non si vedono. Un terzo dei beneficiari riceve l’assegno per meno di 3 mesi, due terzi per meno di 10 mesi. Il 59% è donna. Cresce la quota di occupati tra gli ex percettori del RdC (reddito di Cittadinanza): dal 14% del 2022 al 23% a dicembre 2024. Ma Inps non dice cosa è successo al resto delle famiglie espulse sia dal Reddito che da Adi e Sfl. Persiste la child penalty, la penalizzazione che colpisce le lavoratrici in termini di carriera e retribuzione quando diventano madri La Rivista Inps La Rivista · Giugno - Settembre 2025 26

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=