La Rivista

costi che spesso rappresentano un ostacolo economico significativo. Lo stanziamento complessivo per l'intervento è di 7,88 milioni. Con 1,97 milioni di euro, il provvedimento sostiene gli organizzatori di fiere attraverso contributi per progetti di coordinamento e innovazione nell’organizzazione di eventi fieristici, sia in presenza che in modalità virtuale o ibrida, con l’obiettivo di rafforzare la presenza del sistema fieristico italiano sui mercati esteri. Altri 10 milioni di euro vengono stanziati per i mercati rionali, riconosciuti non solo come spazi di scambio economico, ma anche come luoghi di aggregazione e identità culturale per le comunità. Aumentata capacità di attrarre gli investimenti Per fare il punto su riforme, incentivi e progetti strategici, a fine luglio si è riunito al Mimit il Comitato Attrazione Investimenti Esteri con l’obiettivo di illustrare i risultati raggiunti a oltre due anni dall'avvio dell'attività, analizzare gli strumenti agevolativi disponibili per attrarre nuovi capitali, condividere i programmi di investimento in corso e rafforzare la sinergia tra centro e territori nella gestione dei progetti strategici. Dai dati presentati nel corso dell'incontro, dal 2022, primo anno di attività dello Sportello Unico Invest in Italy, l'Italia ha incrementato la propria capacità di attrarre gli investimenti recuperando il gap competitivo rispetto ad altre principali economie europee. La piattaforma - è stato ricordato dalle strutture del Mimit - è infatti dedicata ad accompagnare e supportare gli investitori esteri in tutti gli adempimenti e le pratiche utili alla realizzazione di progetti produttivi in Italia, anche con attività di tutoraggio, dalla fase di negoziazione fino alla sua esecuzione: attualmente le imprese possono contare su oltre 218 incentivi e strumenti finanziari attivi - tra nazionali e regionali - e una mappatura con oltre 300 siti pubblici “pronti”, sia greenfield (nuove costruzioni), che brownfield (riconversione di ex stabilimenti) che logistici. Negli ultimi tre anni, riporta il Ministero, il sistema CAIE ha gestito 745 progetti qualificati, di cui 71 già conclusi. Sono invece oltre 61 quelli di maggiore rilevanza attualmente in gestione i quali cubano un valore complessivo dichiarato di oltre 43 miliardi di euro e un impatto occupazionale stimato in circa 24.300 unità lavorative. Nel solo primo semestre del 2025 sono stati seguiti 214 nuovi progetti di cui 8 hanno già portato a termine l'iter di approvazione per un valore di 565 milioni di euro e 782 nuovi posti di lavoro. Questi progetti appartengono prevalentemente a settori di rilevanza strategica come energia, Farmaceutico e scienze della vita, batterie, idrogeno, automotive, difesa e logistica. Dal punto di vista geografico, invece, gli Stati Uniti si confermano primo investitore in Italia, con il 16% dei progetti, mostrando stabilità a fronte di un calo complessivo degli investimenti Usa nel resto d’Europa (-11% nel 2024). Come ricordato durante l’incontro, nel corso degli ultimi dodici mesi l’Italia ha introdotto un pacchetto di riforme di ampia portata volte a modificare radicalmente il quadro regolatorio dell’attrazione degli investimenti diretti esteri. Tra queste il Decreto-Legge 14 marzo 2025 n. 25 che ha ampliato i poteri del Comitato Attrazione Investimenti Esteri (CAIE), ha rafforzato il ruolo dell’Unità di missione attrazione e sblocco degli investimenti (Umasi), e soprattutto esteso l'applicazione dell’articolo 13 del DL 104/2023 – “asset strategici” – introducendo uno strumento innovativo volto a facilitare e accelerare la realizzazione di grandi programmi di investimento di interesse strategico nazionale, sia di matrice estera che nazionale. La norma, infatti, oggi consente al Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, di dichiarare il carattere di interesse strategico nazionale gli investimenti di valore superiore a un miliardo di euro. In questo caso si potrà attivare una procedura autorizzativa unica e nominare, ove necessario, un Commissario straordinario con ampi poteri amministrativi incaricato di coordinare tutte le amministrazioni competenti. Sostegno all’innovazione Mimit e Farnesina in prima linea anche sul fronte del Piano per l’industria cyber nazionale approvato a settembre dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) cui collaborano anche il Ministero per l’università e la ricerca e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Il Piano definisce azioni, strumenti e fonti di finanziamento per sostenere l’innovazione, la crescita delle imprese e lo sviluppo di competenze nel settore cyber. Le amministrazioni coinvolte garantiranno l’attuazione degli interventi con un approccio sinergico e sistemico, in linea con i prerequisiti di sicurezza definiti dall’ACN. Il Piano si articola in tre assi principali: innovazione e collaborazione tra ricerca e industria; sviluppo di startup e PMI, anche in ottica di internazionalizzazione; e sviluppo di nuove competenze professionali. La Rivista Burocratiche La Rivista · Giugno - Settembre 2025 20

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