di tenere insieme buona parte di questi altri territori, tra Doc regionali e denominazioni in grande ascesa, accanto a denominazioni storiche o zone naturalmente vocate per vitigni che qui hanno trovato il loro habitat ideale agevolando la ricerca da parte delle grandi cantine. Non ultimi, alcuni autoctoni di prestigio: dal ciliegiolo alla particolare espressione del vermentino in alcuni territori, all’estremo nord della regione al confine con la Liguria o a Sud, in Maremma. Celebre anche per il suo fortissimo campanilismo, la Toscana del vino prova ad invertire la rotta, a fare sistema e ad aggregarsi intorno al suo brand più forte e conosciuto nel mondo, che è, appunto, “Toscana”. Difficile fare un vero esame dei vini presentati da ben 8 Consorzi, così elencati nel libretto: Carmignano (11), Rufina/Terraelectae (13), Cortona (13), Maremma Toscana (37), Montecucco (18), Val di Cornia (9), Terre di Casole (4) e Vino Toscano IGT (60). In totale si sono potuti degustare circa 80 campioni in 4 ore. Il “Valdarno di Sopra Day”, buona la prima Piccola, ma dinamica, è la denominazione del Valdarno di Sopra, con il “Valdarno di Sopra Day”, ospitato da Il Borro della famiglia Ferragamo, a chiudere le Anteprime di Toscana 2025. Densa di contenuti e spunti la presentazione, incentrata su quattro temi strettamente connessi tra loro: territorio, clima, vigna e biologico. Argomenti che hanno visto lo svilupparsi di riflessioni comuni tra le diverse anime produttive, tecniche, comunicative e istituzionali intervenute. La degustazione La degustazione delle nuove annate della Valdarno di Sopra Doc è stata introdotta da un approfondimento sulla denominazione nata con Cosimo III de’ Medici nel 1716 - che cita il Valdarno di Sopra come territorio da proteggere assieme a Chianti, Carmignano e Pomino - ma in realtà molto recente in termini di disciplinare (nato nel 2011) e successiva revisione (avvenuta nel 2024). Ben 44 le tipologie: dai bianchi ai rossi, passando per i rosati, le vendemmie tardive e il Vin Santo, gli spumanti e le Riserva, tutti previsti in versione monovitigno o blend di 16 diverse varietà con specifica zona di produzione: 11 comuni in Provincia di Arezzo e 4 comuni in Provincia di Firenze, nel territorio compreso tra i Monti del Chianti a Ovest e il Pratomagno a Est. Spazio, infine, ai vini della vendemmia 2021 che verrà ricordata per la gelata che colpì l’Italia e la Francia a inizio aprile, con l’estate calda interrotta dalle piogge di fine agosto e da un settembre dalle forti escursioni termiche (anche di 20 gradi) tra giorno e notte, che hanno portato ad acidità altissime nelle uve. Il risultato sono vini energici, magari più scuri, ma nitidi nelle espressioni aromatiche, con promessa di longevità. Alcuni dei vini in degustazione dell’Anteprima Valdarno La Rivista · Aprile - Giugno 2025 77
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