vera regina del successo. Possiamo disegnare il piano alimentare più bilanciato, ottimizzato e nobile del mondo, ma se la persona non riesce a seguirlo, non servirà a nulla. Non basta prescrivere, bisogna costruire insieme. Ed è qui che entra in gioco il ruolo del professionista: osservare, ascoltare, adattare. Trovare la via percorribile, non la via ideale su carta. Siamo tutti diversi Un paziente sedentario e stressato, con una vita familiare complessa e poco tempo per cucinare, difficilmente potrà adottare una dieta che richiede ore ai fornelli o restrizioni troppo rigide. Al contrario, un altro paziente, motivato e autonomo, potrebbe seguire un regime più strutturato con successo. Ecco perché personalizzazione e flessibilità non sono optional, ma parte integrante della strategia. La scienza, per fortuna, ci offre modelli validi. La mediterranea è da decenni associata a longevità, salute cardiovascolare e benessere intestinale. La chetogenica, se ben strutturata e supervisionata, può essere efficace in alcune situazioni specifiche: dal sovrappeso alla sindrome metabolica, persino in supporto ad alcune terapie oncologiche. Ma nessuna dieta, da sola, fa miracoli. Il segreto non sta tanto nel tipo di dieta, ma nella relazione che si crea tra persona e percorso. Cibo come valore Perché il cibo non è solo carburante: è emozione, abitudine, socialità. E anche il migliore dei progetti fallisce, se non tiene conto della realtà quotidiana di chi dovrebbe metterlo in pratica. Allora smettiamola di dividerci in tifoserie e cominciamo a parlare di persone. Di quelle che magari adorano cucinare e possono dedicare tempo alla spesa e ai fornelli, ma anche di chi vive tra riunioni, figli e imprevisti. Di chi ha bisogno di risultati veloci per motivarsi, e di chi cerca una stabilità di lungo termine. Di chi ama la varietà, e di chi trova conforto nella routine. Collaborazione e consapevolezza Lavorare sulla consapevolezza, sulla motivazione e sull'educazione alimentare richiede tempo e dialogo. Ma è quello che davvero fa la differenza. Perché nessuna dieta è migliore in assoluto, ma ogni persona ha diritto alla propria miglior versione possibile. E se il percorso funziona, se ci si sente bene, leggeri, energici… allora sì, quella è la dieta giusta. Indipendentemente dal nome che scegliamo. Del resto, ci sono mille modi di prendersi cura di sé attraverso l’alimentazione, ma nessuno funziona davvero se lo si vive come una guerra da combattere ogni giorno. Meglio una dieta “quasi perfetta” seguita con serenità e costanza, che un protocollo impeccabile abbandonato dopo tre settimane. Ecco perché il compito dei professionisti della nutrizione, non è quello di convincere (magari facendo battaglia ad altri sui social), ma di accompagnare. Non imporre, ma facilitare. Non giudicare le scelte alimentari di chi abbiamo davanti, ma capirle, contestualizzarle e, se serve, migliorarle insieme a chi ci troviamo davanti. Perché alla fine, più che scegliere tra chetogenica e mediterranea, tra low carb o plant-based, forse dovremmo tornare a scegliere, semplicemente, di prenderci cura. Con metodo, con competenza, ma anche con empatia e buon senso. Che sono, a ben vedere, gli ingredienti più difficili da trovare… ma anche i più efficaci. Un caro saluto caring dalla vostra consulente nutrizionale Dr. Tatiana Gaudimonte info@loveyourbody.ch Il compito dei professionisti della nutrizione, non è quello di convincere (magari facendo battaglia ad altri sui social), ma di accompagnare La Rivista · Aprile - Giugno 2025 71
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