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La Rivista La Dieta rivista Nel grande ring delle diete moderne, pare che ogni giorno si combatta un nuovo round: da un lato i paladini della dieta mediterranea, armati di olio extravergine e pane integrale; dall’altro gli irriducibili della chetogenica, con pancetta e avocado al seguito. E in mezzo? Il povero paziente, che si ritrova spesso più confuso che convinto. Ma siamo sicuri che queste “fazioni” abbiano davvero senso? E soprattutto: quanto conta davvero la dieta in sé rispetto al modo in cui viene seguita? A giudicare dai toni con cui se ne discute sui social (e, purtroppo, a volte anche tra colleghi), sembrerebbe che scegliere un regime alimentare equivalga a schierarsi ideologicamente. Come se mettere una fetta di pane in tavola o, al contrario, eliminarla, potesse definirci come persone. Ma no, grazie. Il cibo è nutrimento, cultura, piacere. Non una religione. La verità è che, quando si parla di salute, gli estremismi raramente aiutano. Anzi, molto spesso creano più confusione che beneficio, specialmente se le opinioni si basano su slogan e aneddoti piuttosto che su dati concreti. Recentemente, uno studio italiano ha messo a confronto due approcci molto diversi tra loro: una dieta chetogenica ipocalorica e iperproteica e una dieta mediterranea, sempre ipocalorica, povera di sodio e ricca di potassio. I due regimi alimentari sono stati assegnati a persone sovrappeso con pressione lievemente elevata. Risultato? Entrambe hanno funzionato. Riduzione del peso, della circonferenza vita, della pressione arteriosa, miglioramento del profilo metabolico e della composizione corporea. Nessuna delle due ha “vinto”, perché la vera vittoria è stata la partecipazione attiva dei pazienti e l’efficacia complessiva dell’intervento nutrizionale. Con buona pace delle tifoserie. Questo ci ricorda una cosa fondamentale che chi lavora nel campo sa bene: la miglior dieta non è quella che va di moda, né quella con più sostenitori ma, tenendo una solida base scientifica come requisito imprescindibile, quella che la persona riesce a seguire, con continuità, senza sentirsi una vittima sacrificale. In una parola: compliance. È lei la CHETOGENICA VS. MEDITERRANEA: DAVVERO SERVE SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE? di Tatiana Gaudimonte Il cibo è emozione, abitudine, socialità La Rivista · Aprile - Giugno 2025 70

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