Robert Mapplethorpe nasce nel 1946 a Long Island, terzo di sei figli in una famiglia cattolica della media borghesia di origini irlandesi. La vena artistica è presente sin dai primi anni e il ragazzo, consapevolmente, quando ne compie 16 – corre l’anno 1963 - si iscrive al Pratt Institute di Brooklyn (frequentato già dal padre ingegnere e fotoamatore) per studiare disegno, pittura e scultura. Influenzato da artisti come Joseph Cornell e Marcel Duchamp, o Andy Warhol – per cui nutre una grande ammirazione - inizia a sperimentare l’utilizzo di vari materiali in collage a tecnica mista, comprese immagini ritagliate da libri e riviste. Il giovane Robert stringe amicizia con gli studenti del corso di arte ma sospende gli studi, va avanti da solo. Inizia a consumare droghe: marijuana, LSD, speed-ball, consumo che durerà per tutta la sua vita. Il suo interesse per la fotografia, suscitato anche dalla grande ammirazione per Andy Warhol, si manifesta con l'utilizzo di materiale fotografico di repertorio, immagini strappate di riviste e dai libri con cui crea delle specie di collage. Nella primavera del 1967 conosce Patti Smith4, all'epoca una giovane ragazza off limits appena arrivata a New York, con l’intenzione di diventare una poetessa, e se ne innamora. I due vanno a convivere prima in un appartamento in Hall Street, e successivamente al Chelsea Hotel condividendo la stanza dell'albergo per alcuni anni, prima come amanti, poi come semplici amici. Il rapporto intimo con Patti è uno dei più importanti per Robert, che la fotograferà spesso negli anni fra il 1970 e il 1973. È di Mapplethorpe la celebre copertina dell'album di Patti Smith Horses. Influenzato dall'amico John McEndry, curatore della sezione grafica di stampa e fotografia del Metropolitan Museum of Art di New York, Mapplethorpe comincia ad interessarsi a questa arte ed a collezionare vecchie fotografie. Nel 1970 abbandona definitivamente il Pratt Institute senza aver completato gli studi e inizia a scattare le sue prime fotografie con una semplice Polaroid, mezzo che gli consente di creare un rapporto più intimo e diretto con i soggetti rappresentati. Solo tre anni dopo, la Light Gallery di New York alleste la sua prima mostra personale: Polaroids. Due anni più tardi, Sam Wagstaff, benefattore e mentore, come anche amante, regala a Mapplethorpe una fotocamera Hasselblad 500 che l’artista usa per riprendere la sua cerchia di amici e conoscenti. I primi scatti sono autoritratti e ritratti dell'amica Patti Smith e scatti di amici e conoscenti: artisti, attori, compositori ed omosessuali, che suscitano scandalo soprattutto perché il fotografo tematizza senza mezzi termini erotismo e omosessualità. La notorietà la deve soprattutto per le sue fotografie in bianco e nero realizzate per la maggior parte in studio. Durante gli anni Ottanta l'attenzione dell’artista si indirizza verso forme classiche di bellezza, rivolgendo lo sguardo verso la scultura classica, soprattutto quella greca dell’epoca classica ed ellenistica (pensiamo all’ Hermes con Dioniso di Prassitele, al Doriforo o al Diadumeno di Policleto, al Apoxyómenos di Lisippo o all’Apollo del Belvedere di Leocares, o, se si tratta di soggetti femminili, all’ Amazzone Mattei di Fidia o all’ Afrodite cnidia di Prassitele). Spesso elenca Michelangelo come l'influenza primaria. Soggetti privilegiati del suo obiettivo diventano statuari nudi maschili e femminili, ma anche fiori, nature morte, tutti raffigurati in composizioni rigide e con un livello di precisione fotografica straordinari, mentre si segnala l'introduzione di nuove tecniche e formati con Polaroids colorate, fotocalcografie, stampe ai sali d'argento su carta e lino. Il legame con l’arte, come la profonda conoscenza di questa, emergono anche dai ritratti: la giovane Isabella Rossellini viene immortalata nella stessa posa della Ragazza con l'orecchino di perla di Jan Vermeer (v. immagine). L'artista muore a New York il 9 marzo 1989 per complicazioni dovute all'infezione da virus HIV5. Rimane uno dei fotografi americani più iconici della storia. Non ci sono parole migliori per ricordarlo di quelle che gli dedica la sua amica di sempre, Patti Smith, nel libro "Just kids": “Ci salutammo e lasciai la stanza. Qualcosa mi spinse a tornare indietro. Era scivolato in un sonno leggero. Restai a guardarlo. Così sereno, come un bambino vecchissimo. Aprì gli occhi e mi sorrise. “Sei già tornata?” Poi si riaddormentò. L'ultima immagine di lui fu come la prima. Un giovane che dormiva ammantato di luce, che riapriva gli occhi col sorriso di chi aveva riconosciuto colei che mai gli era stata sconosciuta”6. Breve biografia di Robert Mapplethorpe 4 Patricia Lee Smith, detta Patti (Chicago, 30 dicembre 1946), nota cantautrice, poetessa e artista statunitense. Figura atipica e rivoluzionaria nel rock degli anni settanta, è stata tra le grandi protagoniste del proto-punk e della New wave. Il grande carisma interpretativo e la suggestiva potenza dell'uso delle parole nelle sue canzoni le hanno fatto guadagnare il soprannome di ''sacerdotessa maudite del rock". 5 https://www.archimagazine.com/bmapple.htm (2.1.2025) 6 https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Mapplethorpe (2.1.2025) La Rivista · Aprile - Giugno 2025 55
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=