ribattezzare la complicazione con il termine "True Second" (secondi veri) anziché "deadbeat" (secondi morti), sottolineando così il suo patrimonio di precisione. Ma anche questo sforzo ben ponderato non è riuscito a far entrare i secondi morti nel mainstream. Un segreto nascosto in bella vista Durante il SIHH 2015, un noto giornalista si avvicinò allo stand di Jaeger-LeCoultre per osservare da vicino il nuovo Geophysic “True Second”. Notando lo scatto netto della lancetta dei secondi, rimase sorpreso: riteneva che un orologio meccanico di alta gamma non dovesse comportarsi come un quarzo. Il nome stesso del modello — “True Second” — sembrava confermare la sua impressione, suggerendogli che quel ticchettio fosse stato finalmente eliminato. Espresse dunque il proprio stupore al direttore tecnico. Questi, secondo quanto riportato, sorrise con pazienza prima di spiegare che il movimento era stato progettato proprio per produrre quel tipo di avanzamento, frutto di tre anni di sviluppo. L’ironia non sfuggì agli addetti ai lavori: una complicazione tanto sofisticata da sembrare, paradossalmente, un errore. Per i pochi che l'hanno perseguita, i secondi morti non erano solo una funzione, ma una filosofia. Era un'affermazione del fatto che il tempo non è un flusso regolare e infinito, ma una serie di momenti distinti e deliberati. Ogni ticchettio è una decisione. Ogni secondo una scelta. In un mondo che corre in avanti all'infinito, “deadbeat seconds” ricordava che il tempo poteva essere misurato nella sua forma più pura: un passo alla volta. E così il paradosso rimane. Un segreto nascosto in bella vista, racchiuso nel ticchettio di un orologio che conosce il proprio destino. Il mondo non chiederà mai a gran voce i secondi morti. Non sarà mai il beniamino della produzione di massa, né il premio dei collezionisti occasionali. Ma per coloro che lo cercano, per coloro che ne comprendono il mistero, sarà sempre lì, a segnare il tempo con perfetta e deliberata certezza. Il Richard Lange Jumping Seconds è dotato di un movimento a carica manuale in una cassa da 40 mm. Il design specifico del quadrante del jumping seconds può essere ricondotto ai rinomati orologi da osservazione. Con il grande cerchio dei secondi disposto nella parte superiore, l'enfasi è posta sulla più piccola delle tre unità di tempo. Il Richard Lange Jumping Seconds è dotato di un movimento a carica manuale in una cassa da 40 mm. Il design specifico del quadrante del jumping seconds può essere ricondotto ai rinomati orologi da osservazione. Con il grande cerchio dei secondi disposto nella parte superiore, l'enfasi è posta sulla più piccola delle tre unità di tempo. La Rivista · Aprile - Giugno 2025 51
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