La Rivista

a intervalli perfetti di un secondo. Gli orologi che utilizzavano questo movimento, adottato anche da marchi di nicchia come Avia e Candino, offrivano sia una funzione di arresto che un funzionamento a carica manuale, enfatizzando la precisione clinica in un periodo in cui regnava ancora la precisione meccanica. Sebbene limitati nel numero e oggi raramente trovabili, questi segnatempo rimangono una testimonianza della ricerca di innovazione cronometrica degli orologiai della metà del secolo, poco prima che l'era del quarzo riscrivesse le regole. Ma il tempo, come sempre, ha un modo di girare su se stesso. Nel 2010, i fratelli Grönefeld presentarono l’One Hertz, un orologio progettato non per scusarsi dei secondi morti, ma per celebrarli. A differenza dei suoi predecessori, l'One Hertz non sottraeva energia al treno di ingranaggi principale, ma si affidava a un barilotto di molla completamente separato per far battere il suo cuore. Era una rivelazione, una testimonianza di innovazione all'interno della tradizione. Eppure, anche se i critici si sono meravigliati della sua ingegnosità, l'One Hertz è rimasto un enigma: troppo complesso, troppo di nicchia, troppo una curiosità da intenditori. Una dichiarazione filosofica La creazione del One Hertz è nata da un momento molto personale della vita di Bart Grönefeld. In un'intervista del 2011, Grönefeld ha rivelato che l'orologio è stato concepito durante una degenza in ospedale, mentre osservava la lancetta dei secondi di un orologio a muro che segnava gli intervalli precisi tra le contrazioni della moglie durante il parto. Quel ticchettio clinico ed esatto - che misurava momenti di dolore e di attesa - lo ha ispirato a rivisitare una complicazione che la maggior parte degli orologiai aveva abbandonato. Ne è nato non un semplice orologio, ma una dichiarazione filosofica su come viviamo il tempo nei suoi momenti più intensi, non come un flusso, ma come istanze distinte e misurate. Seguono altri. Il Richard Lange & Söhne Jumping Seconds di A. Lange & Söhne, il Geophysic “True Second” di Jaeger-LeCoultre e le creazioni di F.P. Journe hanno dato nuova vita ai secondi morti. Ma la battaglia non era più solo tecnica: era esistenziale. Come vendere un'idea che sembra indistinguibile dalla sua controparte più economica? Come spiegare a un mondo ossessionato dallo spettacolo che le più grandi imprese di ingegneria spesso sembrano le più semplici? A. Lange & Söhne ha adottato un approccio audace, inserendo la complicazione "deadbeat" all'interno di un meccanismo a forza costante e di una funzione di azzeramento. Il Richard Lange Jumping Seconds, con il suo quadrante ispirato al regolatore, rende omaggio ai cronometri di precisione di un tempo. Tuttavia, nonostante il suo prestigio, è rimasto un pezzo da collezione di nicchia, apprezzato da pochi che ne hanno compreso il significato. Jaeger-LeCoultre ha tentato una strada più commerciale con il Geophysic “True Second” nel 2015. Il segnatempo è stato progettato per essere indossato tutti i giorni, offrendo una raffinatezza tecnica a un livello relativamente accessibile. L'azienda si è preoccupata di Il Grönefeld One Hertz Red Gold presenta il calibro G-02 di manifattura con secondi morti indipendenti azionati da un treno di ingranaggi secondario, doppia molla principale, riserva di carica di 72 ore, ponti in acciaio inossidabile con incisione in rilievo e cassa da 43 mm. La Rivista Visioni del tempo La Rivista · Aprile - Giugno 2025 50

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