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La Rivista La Lingua batte dove... Casa Nei dizionari etimologici della lingua italiana si può osservare che la parola casa in latino significa “capanna”, mentre il termine domus indica la “casa in muratura”. Nel corso dei secoli il significato di quest’ultimo termine si è evoluto in domus dei e quindi Duomo. Le derivazioni di casa (per es. casale, casino, ecc.) e domus (per es. domestico, domicilio, ecc.) sono numerose e molto usate nella nostra lingua. D’altra parte, il termine villa presso gli antichi romani si riferiva sia al “podere” che a un “gruppo di case di campagna” (cfr. latino villa < vicula < vicus “villaggio”), quindi era un luogo dove vivevano i contadini, cioè i villani. I potenti, invece, abitavano in lussuosi palazzi (cfr. latino palatium “monte Palatino”, cioè il luogo dove si trovava il palazzo imperiale). In epoca moderna alcune zone del Belpaese sono state rovinate dagli abusi edilizi dei palazzinari, cioè dei costruttori senza scrupoli che sono diventati ricchi attraverso la corruzione di pubblici ufficiali molto compiacenti. Nelle antiche città romane il ceto sociale medio e basso abitava, infine, nell’ insula, cioè una specie di condominio di due o tre piani costruito in mattoni e malta (cfr. italiano isolato). Nelle lingue germaniche come il tedesco e l’inglese è presente binomio Haus/house, con cui si intende l’edificio vero e proprio, e Heim/home, che invece indica il “luogo dove ci si sente a casa”. Tutti conosciamo il detto home sweet home “casa dolce casa”. In tedesco “nostalgia” si dice Heimweh, cioè il “dolore che si prova a essere lontani da casa” e Heimat, che in italiano viene tradotto genericamente con “patria”, ha un’accezione affettiva molto profonda. È il luogo dove ci si sente bene, quello del cuore, ma non è necessariamente quello dove una persona è nata. Un luogo dove sentirsi al sicuro Fin dai primordi il genere umano ha cercato un posto dove poteva sentirsi al sicuro. Caverne e ripari di fortuna sono stati una costante delle popolazioni nomadi che si spostavano da un luogo all’altro alla ricerca di cibo. Una volta diventati stanziali, gli esseri umani hanno iniziato a costruire edifici con vari materiali, proteggendoli con palizzate e muri di ogni dimensione. Le case moderne sono nate sostanzialmente così. Sul concetto di casa, in tutte le sue sfumature, la letteratura è immensa. Nei racconti degli emigranti, per esempio, si parla spesso dell’importanza delle case, soprattutto quelle legate ai ricordi della propria infanzia. Secondo me esiste una contraddizione di fondo tra casa ed emigrazione. di Raffaele De Rosa Nei dizionari etimologici della lingua italiana si può osservare che la parola casa in latino significa “capanna”, mentre il termine domus indica la “casa in muratura”. Nel corso dei secoli il significato di quest’ultimo termine si è evoluto in domus dei e quindi Duomo. (nella foto: quello di Orvieto) La Rivista · Aprile - Giugno 2025 45

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