La Rivista

all'Estero, ha sottolineato nel suo discorso che le commemorazioni di Mattmark, come quella di Marcinelle, non sono solo momenti di ricordo, ma anche occasioni per riflettere sull'importanza della sicurezza sul lavoro e sul valore del sacrificio di quegli uomini. Da Mattmark a Robiei Filippo Ciavaglia, egli stesso figlio di emigranti, nato a Charleroi in Belgio, ha ribadito, ancora, la necessità di rimuovere gli ostacoli alla sicurezza sul lavoro, di promuovere una maggiore collaborazione istituzionale e di stabilire regole più rigorose per garantire una sicurezza che coinvolga anche la sfera sociale. In conclusione, ha ricordato che migliaia di giovani italiani lasciano ancora oggi il nostro paese non solo per mancanza di lavoro, ma anche per l'assenza di risposte adeguate alle loro aspettative economiche, professionali e sociali, sottolineando che il percorso per garantire dignità e sicurezza ai lavoratori è ancora lungo e richiede un forte impegno da parte delle istituzioni, delle associazioni imprenditoriali insieme alle organizzazioni sindacali. A Mattmark si tengono dunque commemorazioni annuali in ricordo delle vittime, e, con maggiore rilevanza, con cadenza decennale. Nel 2015, in occasione del 50° anniversario, oltre a diverse conferenze (a Sierre, a Briga e a Naters), e ad una Cerimonia commemorativa a Mattmaek/Saas Almagell, è stata organizzata anche un Esposizione itinerante con testimonianze fotografiche, materiali audiovisivi e pubblicazioni che fece tappa a Monthey, a Sierre, a Briga, a Naters e alla Casa d’Italia di Zurigo. Quest’anno, per il 60°, il programma delle celebrazioni è ancora più ricco. Già lunedì 31 marzo, l’Associazione ItaliaValais, con il supporto delle autorità italiane e svizzere, ha inaugurato, a Sion la mostra fotografica “Mattmark 1965-2025", con la proiezione anche di un docufilm sulla tragedia. Giovedì 8 maggio, sempre l’Associazione ItaliaValais, in collaborazione con un Comitato ad hoc, ha organizzato una tavola rotonda dal titolo «La tragedia di Mattmark: un evento imprevedibile», che si è tenuta alla Scuola professionale BFO di Visp. Dal 10 al 20 giugno la mostra di Sion si è trasferita nel Corridoio degli Atti parlamentari, Biblioteca della Camera dei Deputati “Nilde Iotti”. I prossimi 29 e 30 agosto le celebrazioni culmineranno con la commemorazione su luogo della tragedia. (Per il programma vedi pag 35), Quella di Mattmark non fu, comunque, l’ultima tragedia dell'emigrazione italiana in Svizzera: meno di sette mesi dopo, esattamente nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 1966, nel corso dei lavori nella galleria d’adduzione dell’impianto idroelettrico tra la valle Bedretto e la val Bavona, nell’alto Canton Ticino, 15 operai italiani e due pompieri di Locarno persero la vita a Robiei-Stabiascio. La morte fu provocata dai gas tossici che stagnavano in un cunicolo. Quello è stato il più grave incidente sul lavoro avvenuto nel Canton Ticino. L’unico superstite fu Angelo Da Dalto. Il suo racconto e le testimonianze su quella sciagura sono stati raccolti da Erminio Ferrari, in Cielo di stelle. Robiei, 15 febbraio 1966, Casagrande editore, Bellinzona, 2017. «Cielo di stelle raccoglie quelle voci e quelle memorie – la miseria, la fatiMattmark il giorno dopo la sciagura La Rivista · Aprile - Giugno 2025 34

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