riguardo la situazione mediorientale. La volontà, da parte di Israele, di riavvicinarsi a una Santa Sede che potrebbe risultare più “equilibrata” nelle sue future prese di posizione. E forse anche una mossa diplomatica che punta a influenzare sin dall’inizio il tono del nuovo pontificato. Sul fronte russo-ucraino, Bergoglio aveva perorato l’imparzialità del papato, senza prendere una posizione netta per una delle due parti, ma invocando una soluzione diplomatica e pacifica senza uso di armi. Ciò aveva attirato critiche da chi si aspettava una più chiara condanna dell’invasione Russa. Non è detto che Leone XIV abbandoni la linea francescana, ma potrebbe declinarla con maggiore pragmatismo e in modo meno idealistico. Questo atteggiamento, sempre insistendo sul tenere aperte le porte del dialogo sia durante che, auspicabilmente, dopo la guerra, potrebbe comunque ridefinire la percezione del ruolo della Santa Sede sia agli occhi degli ucraini, che a quelli dei russi. Questi ultimi, a differenza di prima potrebbero ora infatti vedere nel Papa non solo una figura equidistante e forse da sfruttare a proprio favore, ma un attore di maggior peso diplomatico, di cui dover tener conto in una certa misura. Forse l’assenza “per motivi tecnici” della ministra russa all’inaugurazione di Prevost in qualche modo sottolinea questo cambiamento. Sia la personalità del nuovo pontefice che il profilo dei leader presenti alla sua inaugurazione non sono meri dettagli cerimoniali: sono segnali, indizi, prefigurazioni di una possibile svolta, o almeno di una diversa postura della Santa Sede nel mondo. L’insediamento di Leone XIV racconta una nuova fase del papato: meno carismatica, forse, ma più autorevole. La Santa Sede si può dimostrare uno degli attori più sottili e influenti della scena mondiale, capace di parlare ai popoli, ma anche ai palazzi del potere. Roma e il Vaticano: Una Risorsa per l’Italia La coabitazione tra il Quirinale e San Pietro rende inoltre Roma una capitale unica, e rappresenta ancor più di prima un’opportunità ineguagliabile e imperdibile per l’Italia di ampliare e rinsaldare la propria posizione come attore di rilievo e continuare a contare nel mondo. Con Leone XIV, il rapporto tra Italia e Santa Sede potrebbe consolidarsi, e lo stile più sobrio e razionale, ma non per questo “reazionario”, del nuovo Papa, potrebbe risultare particolarmente utile a un’Italia in cerca di peso internazionale e potrebbe trasformare la vicinanza, o meglio l’interdipendenza, tra i due Stati in una vera e propria sinergia. Non un’alleanza politica, ma una convergenza strategica e geografica da sfruttare in modo coordinato su scala globale. Roma, come sede del papato e centro di riferimento non solo religioso, ma anche culturale e diplomatico. Il pontificato di Leone XIV si apre in un momento di grandi sfide globali, ma anche di opportunità per la Chiesa cattolica di riaffermare il suo ruolo e la sua vocazione ecumenica, e allo stesso tempo contribuire alla redefinizione dell’ordine mondiale. Il papato, sotto la guida di Leone XIV, potrebbe ritrovare una voce più misurata, ma non per questo meno incisiva. *co-founder Geopolitics Network Group e caporedattore GeoRadar Accanto alla personalità del nuovo pontefice il profilo dei leader presenti alla sua inaugurazione non sono meri dettagli cerimoniali La Rivista Geopolitiche La Rivista · Aprile - Giugno 2025 15
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