luzioni cooperative, anche a fronte di differenze geopolitiche” – ha aggiunto la Presidente della BCE, definendo non sostenibili le “politiche commerciali coercitive” perché “hanno molta più probabilità di provocare ritorsioni e portare a risultati reciprocamente dannosi”. E se in questo quadro complesso la crescita economica dell’Eurozona si avvicina allo 0 – almeno nel secondo trimestre di quest’anno, mentre nel primo trimestre il Pil è cresciuto dello 0,3% - anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ha parlato in queste ultime settimane di “una profonda crisi degli equilibri che hanno sorretto l’economia globale degli ultimi decenni”. “L’Unione Europea in questo scenario non può permettersi di restare ferma – ha aggiunto, - ma deve superare i particolarismi nazionali, completare il mercato comune, semplificando - ma non cancellando - le regole che la governano, e creare un mercato unico dei capitali con l’emissione regolare di titoli europei”. Il timore che egli esprime legato ai dazi è che il loro effetto potrebbe sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di due anni, e ridurre il commercio internazionale del 5%. Regno Unito: accordi con gli Usa e riavvicinamento alla Ue In tema di accordi e di Unione Europa, resta da segnalare quello raggiunto con il Regno Unito il 19 maggio scorso e presentato dal primo ministro britannico Keir Rodney Starmer e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen come un “momento storico” per i rapporti tra le due aree, dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione. L’accordo riguarda in particolare il commercio e la difesa ed è la conseguenza diretta del riavvicinamento di Londra a Bruxelles determinato in primo luogo dai cambiamenti del quadro politico internazionale, da cui è maturata la decisione di Starmer partecipare al potenziamento dell’industria della difesa degli Stati UE. L’Inghilterra potrà quindi partecipare al fondo europeo SAFE per progetti comuni nel settore e avrà accesso a contratti di difesa europea. Collaborerà inoltre ad iniziative a sostegno dell’Ucraina. È previsto poi un ampliamento della cooperazione sull’energia, in particolare nelle rinnovabili nel Mare del Nord, per aumentare la sicurezza energetica e sostenere obiettivi climatici comuni. Il Regno Unito riconosce inoltre – per la prima volta in maniera ufficiale – che i controlli doganali reintrodotti a seguito della Brexit hanno penalizzato le esportazioni britanniche verso l’Europa, scese del 21%, e intende recuperare terreno. Nello specifico, in cambio dell’estensione fino al 2038 del diritto di pesca nelle acque territoriali britanniche per le imbarcazioni europee, il governo inglese a ottenuto lo snellimento di controlli e procedure doganali, attraverso cui prevede di riguadagnare circa 10 miliardi di interscambio entro il 2040. È anche previsto lo snellimento delle procedure per la concessione dei visti di studio e di lavoro, limitatamente a quelli di durata temporanea, e un programma per il sostegno della mobilità giovanile, che permetterà ai giovani tra i 18 e i 30 anni di studiare, lavorare e formarsi nei due territori per un massimo di quattro anni. Il Regno Unito ha tuttavia posto limiti selettivi per il controllo degli ingressi. Si tratta per il momento di un accordo quadro che andrà riempito di contenuti nei prossimi mesi, ma che testimonia un sostanziale cambiamento delle relazioni bilaterali inaugurato dal nuovo esecutivo laburista. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta esorta l’Unione europea a non restare ferma La Rivista Europee La Rivista · Aprile - Giugno 2025 12
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