La Rivista

Ha tenuto banco in queste ultime settimane nel dibattito politico europeo il piano per la difesa presentato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen al Parlamento dell’Unione lo scorso 11 marzo. Il tempo degli accordi di Viviana Pansa decreti tariffari contestati. Contro la sentenza, emessa alla fine di maggio, la Casa Bianca ha presentato subito ricorso, ribadendo, attraverso la vice portavoce del Presidente Kush Desai, che “non spetta ai giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale”. La sospensione dei dazi, nel frattempo era già in corso, prevista dallo stesso Trump per 90 giorni. Non si esclude ora che l’iter del procedimento arrivi alla Corte suprema e che, in caso di conferma dell’annullamento dei decreti, l’amministrazione debba rimborsare alle aziende gli importi già versati con gli interessi. Primi impatti del Liberation Day Le conseguenze dei dazi sono però già visibili nei dati diffusi alla fine del mese di maggio dallo US Census Bureau, che ha registrato per il mese di aprile un crollo delle importazioni degli Stati Uniti di circa 70 miliardi rispetto al mese di marzo, mentre le esportazioni sono cresciute di circa 8 miliardi di dollari. Il deficit commerciale americano è così diminuito del 46% ad aprile, rispetto al mese precedente. A subire il crollo maggiore sono state le importazioni dalla Cina, che sono passate dal valore di 41 miliardi di dollari di gennaio, ultimo mese prima dell’imposizione dei nuovi dazi bilaterali, a 25 miliardi di dollari. Meno penalizzata appare Mentre cresce la tensione nel contesto geopolitico mondiale, con il nuovo fronte di guerra aperto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu nei confronti dell’Iran, sale anche l’incertezza su quali saranno i possibili effetti sull’economia globale della politica dei dazi imposta dal presidente americano Donald Trump. A ciò si aggiunge anche l’imprevedibilità dei suoi interventi particolarmente aggressivi, ai cui annunci dai toni esagerati seguono repentini ripensamenti o reazioni delle istituzioni democratiche cui è affidato il bilancia mento dei poteri dell’esecutivo. Così, dopo un primo innalzamento delle imposte che ha interessato l’acquisto di acciaio e alluminio, automobili e componenti dell’automotive, la tariffa aggiuntiva per le importazioni di tutti i beni celebrata come Liberation Day il 2 aprile nel giardino delle Rose della Casa Bianca, - e sospesa dopo alcuni giorni per poter procedere con la negoziazione di singoli accordi commerciali, - è stata anche bloccata da una sentenza della Corte per il commercio internazionale degli Stati Uniti in risposta a due cause intentate da aziende e Stati contro questi dazi globali. I giudici federali hanno dichiarato infatti che il deficit commerciale non costituisce una minaccia alla nazione, così come indicato da Trump, vietando l’applicazione dei La Rivista Europee La Rivista · Aprile - Giugno 2025 10

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