è lo scenario di base e che le cifre potrebbero migliorare o peggiorare a seconda delle dinamiche che si registreranno da un lato per le tensioni geopolitiche e i conflitti bellici, dall’altro per i contrasti nei commerci e la guerra dei dazi. Occorrerà vedere alla fine quali accordi commerciali saranno fatti o non fatti, quanti e quali dazi degli USA e delle controparti rimarranno. L’impressione è che comunque a un certo grado di aumento dei dazi non si sfuggirà, vista la linea dell’Amministrazione Trump. Ovviamente è auspicabile che non si tratti di un maxi aumento. Il fardello e gli USA Ipotizzando uno scenario intermedio come quello indicato da FMI, OCSE, BM, i danni in termini di minore crescita economica non sarebbero enormi ma neppure indifferenti. Rispetto a quella registrata nel 2024 la crescita mondiale indicata per l’intero 2025 è inferiore di 0,5 punti percentuali per FMI e BM e di 0,4 punti per l’OCSE. Essendo il PIL mondiale nominale a valori 2024 stimato in circa 110 mila miliardi di dollari USA, ne consegue che 0,5 punti di minore incremento sono circa 550 miliardi di dollari di minore crescita economica nel 2025. La buona notizia è che, se le cose andranno come prevedono FMI, OCSE, BM, il Prodotto interno lordo mondiale dovrebbe aumentare di una cifra compresa tra 2.500 e 3.200 miliardi di dollari, nonostante tutto. Ma la cattiva notizia è che la cifra finale dell’aumento poteva essere appunto di almeno 550 miliardi più alta e che questi soldi in più probabilmente non ci saranno a causa di una geopolitica così pesante e dei contrasti nei commerci. Se fosse possibile in teoria anche solo andare alla stessa, contenuta velocità del 2024, ebbene l’aumento del PIL quest’anno sarebbe ben più sostanzioso. Proprio gli Stati Uniti saranno tra i Paesi che più ci rimetteranno. Per l’FMI la crescita dell’economia numero uno nel 2025 sarà all’1,8%, contro il 2,8% del 2024; l’OCSE per quest’anno indica 1,6%, la BM 1,4%. La Cina, seconda economia mondiale, pure dovrebbe frenare; per l’FMI dovrebbe registrare quest’anno un 4%, contro il 5% dell’anno scorso; per l’OCSE la crescita cinese nel 2025 sarà del 4,7%, per la BM del 4,5%. L’Eurozona, che nel biennio 2023-2024 si è mossa con passo più lento rispetto agli USA, dovrebbe o limitare i danni o avere un lieve rimbalzo; per l’FMI l’area euro dovrebbe registrare quest’anno 0,8%, contro 0,9% l’anno scorso; per l’OCSE invece dovrebbe avere 1% nel 2025, contro 0,8% nel 2024; per la BM nell’Eurozona dovrebbe esserci 0,7% quest’anno, contro 0,9% l’anno scorso. La resilienza elvetica In tutto questo, la Svizzera ha confermato sin qui il suo buon grado di resilienza. Se è vero che a livello internazionale ci sono molte nubi scure e che queste non possono non incidere in una certa misura anche sulla Confederazione elvetica, è altrettanto vero che occorre anche guardare alla buona capacità di tenuta economica che ancora una volta sta emergendo dall’economia svizzera. Per l’FMI la Svizzera dovrebbe passare dalla crescita dell’1,3% dell’anno passato ad una dello 0,9% quest’anno. Secondo l’OCSE, il PIL elvetico dovrebbe aumentare invece dell’1,1% nel 2025, sempre dopo l’1,3% del 2024. Parlando di Confederazione elvetica, vale senz’altro la pena di vedere anche cosa indicano la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) e la Banca nazionale svizzera (BNS), che pure hanno fornito in giugno gli aggiornamenti delle loro previsioni. Per la SECO il PIL elvetico al netto degli eventi sportivi (la Svizzera è sede di grandi organizzazioni sportive internazionali) dovrebbe aumentare quest’anno dell’1,3%, dopo l’1% dell’anno scorso. Per la BNS la crescita economica elvetica sarà compresa tra l’1% e l’1,5% quest’anno. Anche la Segreteria di Stato dell’economia e la Banca nazionale svizzera nelle loro previsioni ruotano insomma attorno a una crescita dell’1% per quest’anno. Se così sarà, non si tratterà di una crescita economica su cui brindare, ma non sarà neppure un risultato da buttare. Nel caso, considerando il contesto internazionale, sarà un’ulteriore conferma della resilienza elvetica. Quando si valuta il ritmo della crescita svizzera, bisogna anche L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha pubblicato all’inizio di giugno un aggiornamento delle sue previsioni, indicando queste cifre per la crescita mondiale La Rivista · Aprile - Giugno 2025 8
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