La Rivista L’Italia a tavola offerta dei vini dell’Isola, con in testa il Passito di Pantelleria DOC. Una celebrazione che resterà viva nel cuore della comunità pantesca e di tutti coloro i quali hanno partecipato alle numerose iniziative per il decennale del riconoscimento Unesco, che hanno accolto, nella sua prima in visita in Italia, la segretaria generale della convenzione Unesco 2003, Fumiko Ohinata, l’ambasciatore Unesco a Parigi, Liborio Stellino e il sottosegretario di Stato Claudio Barbaro. Fumiko Ohinata si è detta felice di aver conosciuto alcuni agricoltori, visitato i vigneti immersa nel paesaggio dei terrazzamenti e dei muretti a secco dove ogni pietra viene modellata, di aver camminato in mezzo alle vigne inebriata dai colori e dai profumi di una natura modellata dalla fatica e dall'ingegno dei panteschi. Ha dichiarato di aver vissuto momenti di forte emozione visitando l'isola, il faro, il museo, le splendide terrazze dell'antico cappereto. “Mi sento davvero colma di tanta ricchezza – ha dichiarato – ho gli occhi pieni dei colori e delle luci di questa meravigliosa terra. Ho vissuto una esperienza piena dell'isola di Pantelleria. Sono orgogliosa di rappresentare la Convenzione 2003 del Patrimonio Immateriale dell'Umanità, perché è un sostegno preziosissimo per rappresentare le esperienze e le culture delle comunità. Qualcosa che purtroppo non possiamo toccare ma che ci tocca nel profondo del cuore. Ho visto qui ciò che avete e che veramente è nello spirito della Convenzione del 2003, perché racconta la storia di persone semplici, di persone ordinarie e della loro bellezza nella vita quotidiana che non è scontata perché coltivate in un'isola difficile dal punto di vista climatico. È un'isola molto ventosa, di origine vulcanica, è secca e brulla ma avete risposto insieme a queste sfide. Si percepisce che siete uniti da una grande determinazione per trovare insieme le soluzioni sposando le caratteristiche dell'ambiente e creare qualcosa di unico e prezioso. Mi ha colpito vedere come nella pratica agricola ogni decisione vada presa in modo attento e con estrema cura, interrogandosi e guardando al futuro. Anche questo è segno della determinazione che si respira qui. Torno a casa con un sacchetto di origano, capperi e passole, che mi avete donato, ma voglio portare a casa soprattutto un racconto per condividere con tutte le altre comunità del mondo ciò che avete fatto qui. Sono comunità che stanno raccogliendo le stesse vostre sfide e sono sicura che la vostra storia farà da grande ispirazione per superare le difficoltà, perché questa è la missione della Convenzione UNESCO che rappresento: andare oltre le difficoltà. Sono molto grata e felice di essere a Pantelleria”. La celebrazione del decennale è stata anche l’occasione per sentire i racconti dei vitivinicoltori, nella prospettiva di tre generazioni e per premiare gli agricoltori eroici di Pantelleria, custodi di un patrimonio di tradizioni identitarie e preziose tali da consentire l’inserimento dell’agricoltura fra i settori della cultura che figurano nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità; ciò ha fatto di Pantelleria esempio mondiale di resilienza e di tutela della biodiversità. Non sono ovviamente mancate le degustazioni dei vini con le masterclass, nel Castello di Pantelleria, condotte dall’enologo Gianni Giardina. Uno spazio significativo è stata lasciato ai giovani studenti che sono stati coinvolti nell’incontro organizzato dalle Cattedre Unesco della rete Sull’isola sopravvivono viti molto vecchie La Rivista · Ottobre-Dicembre 2024 82
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