La Rivista Musica e spettacoli "FRANCO È SEMPRE CON NOI" Intervista: Salvatore Pinto e Luca D'Alessandro I Ricchi e Poveri – inutile spiegare chi sono. Da quasi 60 anni fanno parte del patrimonio della musica pop italiana. Formatosi negli anni Sessanta, hanno raggiunto un successo che non solo continua, ma sta anche vivendo una sorta di rinascita con brani giovanili come Ma non tutta la vita. Un'intervista ad Angelo Sotgiu. Genova non è solo la città portuale e il capoluogo della Riviera Ligure, ma anche la città che ha dato i natali ad importanti cantautori italiani come Fabrizio De André, Ivano Fossati, Gino Paoli e Luigi Tenco. Anche i Ricchi e Poveri possono unirsi a questa schiera, inizialmente conosciuti come il quartetto Fama Medium. Con l’uscita di Marina Occhiena, per tanti anni si esibiscono come trio. Dopo una breve reunion a quattro a Sanremo nel 2020 e la scomparsa del membro fondatore Franco Gatti nel 2022, il duo è formato da Angelo Sotgiu e Angela Brambati. Insieme si presentano al Festival di Sanremo 2024 con il brano orecchiabile Ma non tutta la vita che ha attirato l'attenzione anche del pubblico svizzero durante il loro concerto del 23 novembre scorso alle Christmas Sessions di Bienne. Angelo Sotgiu, secondo te esiste un destino, in termini musicali? Sì, credo molto nel destino. In generale e anche nella musica. Ci sono tanti artisti bravissimi che purtroppo non hanno avuto fortuna. Diciamo sempre che il successo è un mix di talento e fortuna. Il destino è fondamentale. Angela e Angelo sono un connubio non casuale. Quali sono le vostre affinità caratteriali per durare nel tempo, sia nella musica che nella vita privata? Il segreto è che ci conosciamo e ci vogliamo bene da tantissimi anni. Ci sopportiamo e ci accettiamo con le nostre differenze caratteriali. È un rapporto che si basa sul rispetto e sull'affetto reciproco, è per questo che ci vogliamo ancora tanto bene, e credo che questo il pubblico lo avverta. Siete le colonne portanti di questo gruppo. Dove trovate l'energia, la positività e l'allegria che portate sul palco e nelle canzoni? Il pubblico è la più grande fonte di energia. L'emozione che proviamo sul palco è sempre la stessa, forte come il primo giorno. Credo che il segreto sia proprio nel riuscire ad emozionarci ancora. L'energia arriva insieme all'adrenalina appena saliamo sul palco. È un incontro magico ogni volta. Parliamo del Festival di Sanremo 2024: vi siete rimessi in gioco ottenendo un riscontro – nonostante il 21° posto – con il brano Ma non tutta la vita, che piace anche alle nuove generazioni. Vi aspettavate tutto questo? Sinceramente no! È stata una sorpresa anche per noi. Appena ci hanno proposto il brano ci siamo subito innamorati. È scritto da autori molto giovani. Forse il pubblico più giovane ha riconosciuto un proprio linguaggio, e forse il fatto che a cantarla siamo noi, così adulti, ha creato un mix che al pubblico è arrivato subito. Ma non ce lo aspettavamo, siamo davvero felicissimi. Come state vivendo questa ennesima avventura, come una seconda giovinezza musicale? Perché, oltre al talento, ci vuole anche tanta energia. Siamo sorpresi. Fino all'anno scorso La Rivista · Ottobre-Dicembre 2024 76
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