La Rivista

Tuttavia, il sistema a trasmissione indiretta presentava limitazioni intrinseche. L'aggiunta di ingranaggi intermedi aumentava l'attrito, compromettendo l'efficienza energetica e la stabilità del meccanismo. Per ovviare a queste problematiche, vennero introdotte molle di frizione2 per rendere più fluido il movimento della lancetta dei secondi e prevenire irregolarità. Nonostante questi miglioramenti, la maggiore complessità richiedeva un assemblaggio meticoloso e una messa a punto precisa per garantire prestazioni affidabili. Col tempo, queste limitazioni portarono al declino dei sistemi ad azionamento indiretto, favorendo l'adozione del meccanismo dei secondi centrali ad azionamento diretto, una soluzione più efficiente e lineare. Il meccanismo dei secondi centrali a trasmissione diretta rivoluzionò il design degli orologi da polso, posizionando la quarta ruota al centro del movimento. Questa configurazione eliminò la necessità di ingranaggi intermedi, migliorando sensibilmente l'efficienza energetica, l'affidabilità meccanica e la semplicità del sistema. Grazie alla semplificazione del treno di ruote, gli orologiai poterono aumentare la durata dei movimenti e facilitarne l'assemblaggio e la manutenzione. I sistemi a trasmissione diretta divennero rapidamente uno standard per gli orologi da polso, soprattutto nelle applicazioni che richiedevano precisione e leggibilità, come i cronometri e gli orologi sportivi. Movimenti progettati appositamente per gli orologi da polso, piuttosto che adattati dai modelli da tasca, contribuirono alla diffusione del sistema a trasmissione diretta. Esempi significativi includono il Calibro Omega 30 Secondi centrali: una rivoluzione meccanica Lo sviluppo dei meccanismi dei secondi centrali rappresenta un capitolo significativo nell'evoluzione degli orologi da polso, segnando la transizione dagli orologi da tasca ai moderni segnatempo. Durante questa fase, il meccanismo indiretto dei secondi centrali emerse come soluzione innovativa per adattare i movimenti da tasca esistenti alle esigenze dei nuovi orologi da polso con lancette dei secondi posizionate al centro. Utilizzando ingranaggi intermedi per trasferire il movimento dalla quarta ruota decentrata a un pignone centrale, gli orologiai dell’epoca riuscirono a realizzare questa trasformazione senza dover riprogettare completamente i movimenti. Questo approccio, pratico ed economico, favorì la produzione di massa dei primi orologi da polso. SC (1939), parte della rinomata serie da 30 mm, noto per durata e precisione, e il Calibro Longines 22A (1946), tra i primi movimenti automatici con lancetta dei secondi centrale diretta. Il Calibro Rolex 1030 (1950) stabilì uno standard di affidabilità con il suo meccanismo diretto, influenzando lo sviluppo dei calibri moderni. Nell'orologeria di alta gamma, il Calibro 27 SC di Patek Philippe (1949) dimostrò raffinatezza tecnica e integrò il sistema diretto in una struttura di lusso. Questi movimenti rivoluzionari non solo migliorarono la funzionalità, ma definirono la traiettoria dell'orologeria moderna. Precisione in campo: l’eredità militare degli orologi La Seconda Guerra Mondiale ha avuto un ruolo cruciale nell’accelerare l’evoluzione del design degli orologi da polso, grazie alla necessità, da parte dei militari, di strumenti precisi, affidabili e altamente leggibili. Soldati, piloti e navigatori si affidavano a orologi in grado di funzionare perfettamente anche in condizioni estreme: da ambienti con scarsa Fig. 2/3 - Treno di ruote di un orologio da tasca convenzionale. La quarta ruota che aziona il quadrante dei piccoli secondi è situata a ore 6. Fig. 4 - Movimento dell'orologio da polso con secondi centrali La Rivista · Ottobre-Dicembre 2024 69

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