sia o depressione, il 32,7% di attacchi di panico, il 18,3% accusa disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia. Solo in alcuni casi si arriva a una vera patologia conclamata: un giovane su tre (il 29,6% del totale) è stato in cura da uno psicologo e il 16,8% assume sonniferi o psicofarmaci. Ma c’è anche una maggioranza silenziosa fatta di giovani che mettono in gioco strategie individuali di restanza o rilancio per assicurarsi un futuro migliore, in Italia o all’estero. Dal 2013 al 2022 sono espatriati circa 352.000 giovani tra i 25 e i 34 anni (più di un terzo del totale degli espatri). Di questi, più di 132.000 (il 37,7%) erano in possesso della laurea. Negli anni i laureati sono aumentati: nel 2013 erano il 30,5% degli emigrati dall’Italia, nel 2022 erano diventati il 50,6% del totale. L’imbuto dei patrimoni Si profila all’orizzonte un imponente passaggio intergenerazionale di ricchezza. Uno degli effetti nascosti della denatalità che da molti anni preoccupa il Paese è che, a causa della prolungata flessione delle nascite, il numero degli eredi si riduce, quindi in prospettiva le eredità si concentrano. Oggi le famiglie della «generazione silenziosa» (i nati prima della Seconda guerra mondiale) e del baby boom (i nati tra il dopoguerra e i primi anni ’60) detengono insieme il 58,3% della ricchezza netta delle famiglie. In attesa ci sono parte della «generazione X» (i nati tra il 1965 e il 1980), i millennial e la «generazione Z» (i nati negli ultimi decenni dello scorso secolo e nei primi anni del nuovo millennio). Quale sarà l’effetto psicologico su coloro che sanno di essere destinatari di un atto di successione? Forse una ridotta propensione al rischio imprenditoriale, compressa dalle aspettative dei potenziali rentier. Il florido mercato della sicurezza Il numero dei reati commessi in Italia ha conosciuto nel tempo una costante e prolungata riduzione. Nel 2023 però si è registrato un aumento dei reati del 3,8% rispetto all’anno precedente e dell’1,7% rispetto all’anno pre-Covid 2019. È presto per dire se si tratta di una fase congiunturale o di una inversione di tendenza. Benché gli episodi di criminalità facciano molta impressione nell’opinione pubblica, in quanto i reati sono concentrati nelle aree urbane, a livello nazionale gli omicidi volontari sono però diminuiti dai 502 del 2013 ai 341 del 2023 (-32,1%), le rapine sono scese nel decennio da 43.754 a 28.067 (-35,9%), i furti nelle abitazioni si sono ridotti da 251.422 a 147.660 (-41,3%). Ma tra gli italiani aumenta l’insicurezza e il bisogno di sentirsi protetti. L’85,5% possiede almeno un dispositivo per la difesa della propria abitazione e il 50,1% investirà di più nella sicurezza domestica negli anni a venire. Oggi in Italia sono quasi 1,7 milioni le persone che detengono regolarmente un’arma da fuoco. Se si considerano i loro nuclei familiari, si possono stimare in 3,7 milioni (pari al 6,3% della popolazione) le persone che hanno una pistola a portata di mano e potrebbero utilizzarla, per sbaglio o intenzionalmente. Il 43,6% degli italiani pensa che sparare a un malintenzionato che si introduce in casa per rubare dovrebbe essere considerato un atto legalmente legittimo. Le asimmetrie delle emozioni: i luoghi delle relazioni e la solitudine tra le pareti domestiche Dopo l’esperienza traumatica della pandemia, è sempre più evidente il ritorno alla convivialità e alla frequentazione dei luoghi pubblici. Il 58,8% degli italiani incontra gli amici durante il tempo libero almeno una volta alla settimana. Il dato sale tra i giovani, con punte intorno al 90% tra chi ha dai 15 ai 19 anni, mentre è evidente una rarefazione delle relazioni tra le persone anziane. Nel 2023 si sono registrate più di 10 milioni di presenze alle 2.397 fiere organizzate in Italia: +16,3% rispetto all’anno precedente. Aumenta la partecipazione ai concerti, con oltre 28 milioni di presenze (+70,1% rispetto al 2019). La casa invece può diventare il luogo della solitudine. Nel 2023 le persone sole hanno superato gli 8,8 milioni (+18,4% dal 2013). I vedovi (3,1 milioni) costituiscono il 34,8% delle persone sole, i single (celibi e nubili o separati e divorziati) sono il 65,2% (5,8 milioni). Il 43,6% degli italiani pensa che sparare a un malintenzionato che si introduce in casa per rubare dovrebbe essere considerato un atto legalmente legittimo La Rivista · Ottobre-Dicembre 2024 36
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