La Rivista

rappresentato dai marchi del Made in Italy con almeno 50 anni di storia, che godono di una rilevante notorietà e sono utilizzati per la commercializzazione di prodotti o servizi realizzati da un'impresa produttiva nazionale di eccellenza collegata al territorio nazionale”. Da questo mese di dicembre, dunque, le imprese che intendono terminare l’attività collegata ad un marchio di particolare interesse e valenza nazionale (non oggetto di cessione a titolo oneroso) potranno inviare, attraverso apposito format definito dal Ministero, il proprio progetto di cessazione alla Direzione Generale per la politica industriale, la riconversione e la crisi industriale, l’innovazione, le PMI e il made in Italy (DGIND) del MIMIT. Entro tre mesi dalla ricezione del Progetto, la Direzione Generale, nel caso manifesti l’interesse a subentrare nella titolarità, procederà all’avvio dei lavori per la predisposizione dell’atto di cessione gratuita del marchio da parte dell’impresa. L’impresa nazionale o estera che intende investire in Italia o trasferire in Italia attività produttive ubicate all’estero e interessata a utilizzare uno o più marchi di titolarità del MIMIT, potrà poi presentare apposita richiesta all’Unità di missione attrazione e sblocco degli investimenti (UMASI). Il contratto di licenza d’uso con il quale il MIMIT mette a disposizione il marchio si risolve qualora l’impresa licenziataria cessi l’attività o delocalizzi gli stabilimenti produttivi al di fuori del territorio nazionale. Il Trattato sulla Legge in materia di design (Design Law Treaty) Come supporto alla tutela del design a livello internazionale, invece, l’Italia ha adottato il Trattato sulla Legge in materia di design (Design Law Treaty) promosso dagli Stati membri dell'OMPI, l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI), l’agenzia delle Nazioni Unite al servizio degli innovatori e creatori. Come ricorda il Ministero per le Imprese e il Made in Italy, il Trattato è stato adottato dopo circa 20 anni di lavori sul piano multilaterale, durante la conferenza diplomatica ospitata il 22 novembre scorso a Riad, in Arabia Saudita. Il nuovo trattato, spiega il Mimit - che ha rappresentato l’Italia ai lavori - mira a semplificare e armonizzare le procedure di registrazione dei disegni industriali, offrendo maggiore certezza legale e facilitando l’accesso alla protezione del lavoro dei designer, soprattutto di quelli più piccoli e delle micro, piccole e medie imprese (PMI). Sarà più facile, più veloce e più conveniente per i designer di tutto il mondo proteggere i propri disegni e modelli sia a livello nazionale che all'estero. Nel 2023 l’Italia si è posizionata al 4° posto globale per il numero di domande di design depositate a livello internazionale presso la OMPI, come indicato nel World Intellectual Property Indicators 2024, pubblicato lo scorso 7 novembre a Ginevra. Il rapporto evidenzia una crescita complessiva annua del 2,8% delle domande di design industriale nel mondo, sottolineando l’importanza crescente di questo titolo di proprietà Industriale per le imprese di tutte le dimensioni. L’eccellenza italiana nel settore è stata riconosciuta di recente anche a livello europeo con il premio “Next generation Design” che è stato assegnato dall’agenzia europea EUIPO, nel quadro dei Design Europa Awards, A Chiara Mignani, giovane designer italiana, è stato assegnato il premio “Next generation Design” La Rivista · Ottobre-Dicembre 2024 20

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