La Rivista

Le previsioni dell’FMI e di UBS GWM trovano sostegni, peraltro, anche nei dati del terzo trimestre del 2024, pubblicati sempre in novembre dalla SECO. Tra luglio e settembre la crescita è stata dello 0,2% sul trimestre precedente e dell’1,3% rispetto ad un anno prima. Queste sono le cifre al netto degli eventi sportivi (la Svizzera è sede di organizzazioni internazionali dello sport, che hanno un rilevante indotto economico). Se si guarda alle cifre al lordo degli eventi sportivi, le cose vanno ancora meglio: crescita dello 0,4% sul trimestre precedente e del 2% rispetto ad un anno prima. Le lamentele sul fatto che la crescita nel terzo trimestre 2024 sia stata inferiore a quella del secondo trimestre hanno scarso fondamento. Anzitutto, ciò è vero su base trimestrale ma non su base annua. Poi, si potrebbe allora anche dire che i dati del terzo trimestre sono superiori a quelli del primo trimestre. Alla fine, quello che conta è la media di crescita per l’intero anno e questa, sulla base dei dati disponibili sino all’inizio di dicembre, come visto è sopra l’1% per il 2024. Si deve aggiungere che occorre analizzare con equilibrio anche i dati sull’andamento dei singoli settori. L’economia svizzera è molto diversificata, è fatta di industria, commerci, finanza. Può capitare che nei diversi trimestri ci sia un andamento positivo per alcuni settori e uno meno positivo o negativo per altri. Bisogna tenere sotto controllo le dinamiche dei differenti versanti, certo, ma per una valutazione dell’intera economia elvetica bisogna naturalmente tener conto anche e soprattutto del risultato complessivo, ponendo come termine di riferimento principale quello dell’andamento in almeno un anno intero. Adottando una lettura ragionevole di questo tipo, si può vedere come la resilienza economica della Svizzera, favorita dalla diversificazione, sia stata e sia notevole. Rincaro basso La Svizzera resta peraltro ben piazzata anche per quel che riguarda l’inflazione, che in campo elvetico rimane tra le più basse a livello internazionale. Il contenimento dei prezzi delle materie prime nel corso del 2023 e del 2024 ha contribuito al calo dell’inflazione nel mondo. Nonostante alcuni rimbalzi mensili, il trend nelle maggiori aree economiche sino a dicembre 2024 è stato di riduzione del rincaro. È vero che per il 2025 c’è l’incognita di rialzi dei prezzi legati ad un’eventuale ondata di dazi USA, con la nuova presidenza Trump. Si vedrà. Le banche centrali avevano alzato i tassi di interesse a partire dal 2022, per contrastare l’inflazione; nel 2024, di fronte ai successi ottenuti in termini di minor rincaro, hanno iniziato a tagliare i tassi. Ora siamo in una fase di passaggio, in cui molti istituti centrali devono decidere se e come proseguire. È interessante vedere le dinamiche dell’inflazione in alcune aree economiche principali in questi anni, guardando sino agli ultimi dati disponibili nel momento in cui scriviamo. Negli Stati Uniti il picco di inflazione è stato toccato nel giugno del 2022, con 9,1%; nel novembre 2024 la percentuale era 2,7%. Nell’Eurozona il picco è stato registrato nell’ottobre 2022, con 10,6%; nel novembre 2024 l’inflazione dell’area era al 2,3%. Nel Regno Unito il picco di rincaro si è verificato pure nell’ottobre 2022, con 11,1%; nell’ottobre 2024 la percentuale era 2,3%. In Giappone il picco è stato il 4,3% del gennaio 2023, mentre nell’ottobre 2024 la percentuale era 2,3%. Quanto alla Svizzera, l’inflazione elvetica ha toccato il picco con il 3,5% dell’agosto 2022, mentre nel novembre 2024 era allo 0,7%. A parte il Giappone, che ha dinamiche diverse in tema di inflazione e tassi, le maggiori banche centrali a fine 2024 erano dunque vicine all’obiettivo: per Stati Uniti, Eurozona e Regno Unito questo è il 2% di inflazione in media annua. Per la Banca nazionale svizzera vale invece la fascia 0%-2% in media annua e la Confederazione come si è visto era quindi ancor più vicina al suo obiettivo. Moneta Il sistema Paese Svizzera si è dimostrato ancora una volta particolarmente efficace nel contenimento dell’inflazione. Se da un lato è vero che la Svizzera ha prezzi alti in rapporto a quelli di molti altri Paesi – bisogna peraltro considerare anche i salari, a loro volta alti nel raffronto internazionale – è altrettanto vero però che l’aumento di questi prezzi, misurato appunto dal grado inflazione, è in genere decisamente più contenuto rispetto a quello di molte altre economie avanzate. Questo è un fatto La forza del franco contribuisce al contenimento dell’inflazione elvetica La Rivista · Ottobre-Dicembre 2024 12

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