Gli elogi vengono soprattutto dall’estero, in patria sono molte le posizioni critiche. Eppure su crescita, inflazione, debito, i risultati sono buoni Quando la Svizzera non si riconosce i meriti che ha sul piano economico di Lino Terlizzi economica dell’1,3% per il 2025, dopo un 1,4% per il 2024. Sono percentuali tutt’altro che disprezzabili. Soprattutto considerando due elementi rilevanti. Il primo è appunto il non facile quadro geopolitico ed economico internazionale. Il secondo è il livello alto già da tempo raggiunto dalla Svizzera: trattandosi di un Paese già molto sviluppato, è chiaro che non si possono richiedere elevati tassi di crescita economica annua, che sono invece in genere una caratteristica dei Paesi emergenti o a sviluppo ancora contenuto, che partono da altri livelli e devono evidentemente guadagnare un maggior terreno. Secondo il Fondo monetario internazionale (FMI), la Svizzera tra il 2006 e il 2015 ha registrato una crescita media annua del 2%, contro l’1,5% dell’insieme delle economie avanzate. Negli otto anni successivi, sino al 2023 compreso, la Confederazione elvetica ha registrato in quattro anni risultati migliori della media delle economie avanzate. È difficile comprendere, dunque, come si possa valutare non positivamente la crescita economica elvetica, tenendo presente, come detto, anche i livelli alti già raggiunti, anche per quel che riguarda il Prodotto interno lordo (PIL) pro capite. Lo stesso FMI prevede che il PIL svizzero aumenti ancora dell’1,3% nel 2025, dopo aver ottenuto una percentuale identica nel 2024. Nessuno è profeta in patria, viene spesso detto, riferendosi soprattutto alle persone. Nel complesso il concetto è po’ esagerato. Però in qualche caso un fondo di verità c’è. Estendendo il campo ai Paesi, la Svizzera ricade in parte nella definizione. Una quota non piccola degli svizzeri riconosce infatti al proprio al Paese meno di quanto spesso venga riconosciuto, in termini di meriti, all’estero. Uno dei capitoli in cui ciò è più evidente è quello della crescita economica. Le valutazioni positive sulla Svizzera sono molte oltre frontiera, mentre in patria un numero non secondario di persone si lamenta per una presunta insufficienza elvetica. L’insistenza della stessa Segreteria di Stato dell’economia (SECO) su una crescita svizzera al di sotto della sua media può essere fuorviante, poiché è ovvio che in una fase di rallentamento economico internazionale non si possa essere ai livelli più brillanti. Andamento del PIL Il punto vero è che la Svizzera in questo contesto complicato esprime una tenuta chiaramente buona e ciò va valutato positivamente. Il rapporto del ramo Global Wealth Management (GWM) di UBS sulle prospettive per il 2025, pubblicato nel novembre scorso, assegna alla Svizzera una crescita La Rivista Elvetiche La Rivista · Ottobre-Dicembre 2024 11
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