C’è comunque da considerare che l’import cinese negli Stati Uniti è già sceso molto rispetto al 2016. L’impatto ci sarà, ma potrebbe anche essere più limitato del previsto pur se tocca in specie il caso delle auto elettriche, dove quelle cinesi godono di un divario competitivo rispetto alle nostre. Interessante comunque è considerare il fatto che nel frattempo è pure salito l’import da altri Paesi quali Messico, Canada, Unione Europea. In effetti, il nuovo presidente si è dimostrato abbastanza aggressivo nei confronti di altre nazioni e ovviamente l’Europa potrebbe essere tra le aree a rischio, pur se non ci aspettiamo che alla fine venga imposta una tariffa globale così massiccia da mettere in difficoltà altre economie. Prospettive positive, ma non troppo Per quanto riguarda l’Italia, tutto sommato le prospettive per il nuovo anno sono positive. Pur nella sua complessità, dice Maria Paola Toschi, è in questo momento l’area politicamente più stabile tra i grandi Paesi europei. È evidente che gli altri grandi Paesi europei sono in difficoltà a livello politico sia in Germania che in Francia. Adesso per fortuna l’Europa ha trovato il suo indirizzo con l’approvazione del nuovo mandato a Ursula von der Leyen (pure questa scelta è stata un rischio, perché si è aperto un periodo di incertezza) e dunque l’Italia in questo panorama è in una situazione di relativa stabilità. Tra l’altro anche la legge di bilancio, che pure ha sollevato molte obiezioni interne, è stata approvata dall’Europa. Questo ha contribuito ad una visione più positiva da parte delle agenzie di rating (pure questo aiuta) e il nodo del debito che è sempre stato centrale per il governo di Roma, ora diventa un po’ più sfumato, dato che il tema dell’indebitamento è oggi un problema assai più globale. Detto questo, l’Italia resta uno dei Paesi con procedura di debito eccessivo e quindi dovrà tendere a rientrare e allinearsi alle nuove regole dell’Europa. Comunque, tutto sommato, al momento, si trova in una posizione relativamente favorevole. È ripartito il risiko bancario, anche se l’ultima operazione annunciata ha sollevato critiche e si è aggrovigliata con l’aumento della partecipazione del Crédit Agricole. C’è infatti ancora in atto una tematica legata alla fase di concentrazione del settore bancario che tuttavia, dal punto di vista borsistico, aiuta le quotazioni. I problemi strutturali restano e ben li ha messi in risalto Mario Draghi nel suo rapporto sulla produttività. Uno dei problemi più gravosi, secondo Maria Paola Toschi, è la perdita di potere d’acquisto delle famiglie, più strutturale che ciclica, che ha indotto un forte esodo di professionisti all’estero. È un depauperamento dell’Italia che incide soprattutto nelle nuove leve e questo fatto, per un Paese che è la terza economia dell’Europa, rappresenta un handicap. Infine, c’è il tema del Recovery Fund che sta andando più lentamente del previsto; pure quest’anno ci si aspettava maggior accelerazione. Però rimane un traino che ha ancora potenziale da far valere, con capitali che dovranno essere spesi per investimenti, dato che per alcuni obiettivi la scadenza del 2026 sembra ormai una meta irraggiungibile. La Rivista Italiche Maria Paola Toschi – Global Market Specialist di J.P. Morgan Asset Management La Rivista · Ottobre-Dicembre 2024 9
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