La Rivista

Anche in agricoltura, in quegli anni, la crescita demografica e la ricerca scientifica hanno imposto nuovi modelli produttivi, più attenti alla redditività che alla qualità. Oggi finalmente, grazie ad una nuova consapevolezza dei consumatori sull'importanza di una corretta e sana alimentazione, unita ad un rinnovato interesse per le tradizioni della propria terra ed alla maturata attenzione ai temi della sicurezza alimentare e della salvaguardia ambientale, questo patrimonio è tornato alla ribalta. I prodotti alimentari tradizionali, rimasti nel ricordo e nella cultura di una ristretta cerchia di produttori delle aree più interne, vengono ricercati non più da pochi appassionati fedeli, ma da sempre più numerosi consumatori, che a tale ricerca associano la riscoperta delle tradizioni, della cultura, delle bellezze della nostra terra. La Campania, con 601 prodotti certificati, è la Regione italiana con il maggior numero di prodotti registrati. Regione multiforme, profondamente incisa dal mare si differenzia fra coste sabbiose e scogliere, fra terraferma e isole. L’entroterra si allarga in ricche pianure facilmente accessibili dal mare densamente popolate, da sempre luogo di civiltà. Plaghe fertili e coltivate, rinomate per prodotti unici nei sapori e nella tradizione. Latte di bufala e latte di mucca per formaggi noti ovunque nel mondo come la mozzarella di bufala e il fiordilatte. Sembra accertato che la mozzarella nacque a Capua nel XII secolo per mano dei monaci di San Lorenzo, antica per molti, ma giovane nella millenaria storia della Campania. Sempre dal latte di bufala deriva la scamorza affumicata e siamo ancora in pianura o nei promontori in vista del mare. Dall’interno giungono pecorini, burrini e burrate, caciocavalli, caciotte e cacioricotte. Ricette che tutto il mondo ci invidia Così sia: pizza e mozzarella di bufala sono le regine indiscusse della gastronomia campana. Ma c’è tanto altro da degustare in questa regione, grazie a una vastissima varietà di prodotti provenienti dall’agricoltura, dall’allevamento e dalla pesca, e grazie, soprattutto, alla fantasia dei campani, che hanno saputo far fruttare al massimo questo patrimonio. E tutto ciò, seguendo la raffinata arte della semplicità. In Campania, infatti, si trovano altri “regni del gusto”: quello della pasta secca, per esempio, la cui capitale è Gragnano, e quello del pomodoro, l’oro rosso che, sotto forma di salsa, arricchisce i celebri piatti della tradizione partenopea. Dal vivace settore ortofrutticolo, arrivano sulle tavole campane molte verdure che in cucina prendono la forma di saporitissimi piatti tipici: penso ai friarielli, da accompagnare rigorosamente con la salsiccia, e alla scarola e fagioli, con cui si fa una gustosa minestra; alle zucchine, che diventano speciali nella preparazione alla scapece, e alle melanzane della parmigiana; ai peperoni e ai carciofi, che ripieni si trasformano in tesori di gusto. E passando dall’entroterra al Tirreno, ricordiamo la tradizione gastronomica campana che porta a tavola squisite pietanze a base di pesce come il polpo alla Luciana o gli spaghetti ai frutti di mare. Le ricette dei piatti tipici campani sono immensi com’è la fantasia dei napoletani. “Napule è mille culure”, cantava il grande Pino Daniele. Napoli è mille colori anche nella sua tradizione culinaria amata e desiata da tutto il mondo…. E già esiste anche la pizza, la più pazza del mondo ma fatta con solo 5 elementi: farina, pomodoro, basilico, mozzarella e un filo d’olio. La storia della Ricotta di Bufala Campana Il rapporto tra “Ricotta di Bufala Campana” e “Mozzarella di Bufala CamProdotti campani P.A.T. La Rivista · Settembre 2024 85

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