all’invisibilità e alla clandestinità. Ad alcune delle voci di costoro, oggi ormai integratisi oppure rientrati in patria (sovente a seguito della crisi petrolifera degli anni 70), si aggiungono quelle di autorevoli studiosi quali lo storico delle migrazioni e deputato Toni Ricciardi, la sociologa e regista Morena la Barba, e ancora la cantautrice, folclorista ed attivista romana Giovanna Marini (che vediamo sia in performances d’epoca che ripresa poco prima della sua recente scomparsa), la presidente del sindacato UNIA Vania Alleva, ed infine, fra gli altri, quella del regista-operaio Alvaro Bizzarri che con il suo film Lo stagionale (1973, restaurato nel 2020) denunciava la disumanità dello statuto dei lavoratori stagionali, rimasto peraltro in vigore fino al 2002 e che per l’appunto negava loro il permesso di portare i figli in Svizzera (di Bizzarri sono anche Il treno del Sud, 1970, Il rovescio della medaglia, 1974, e Pagine di vita dell’emigrazione, 1977). Un ruolo di prim’ordine nella crescita economica elvetica In questa ricostruzione polifonica Samir ha inserito episodi cardine della propria vicenda di giovane figlio di un iracheno e una svizzera ebrea cresciuto in Svizzera ove si trova ad essere considerato un “Tschingg”, al pari di un Gastarbeiter italiano, mal tollerato e pressoché privo di diritti (della sua vicenda familiare già trattava ad es. Iraqi Odyssey, 2014). Così parallelamente all’attenzione verso le lotte per il riconoscimento dei diritti civili da parte delle frange soprattutto di sinistra, la storia dell’attività delle Colonie libere (piuttosto che delle ACLI), il docufilm ripercorre l’avvicendarsi delle misure (o delle tentate misure) atte a limitare, a partire dal 1965 fino all’incirca al 1988, lo stabilirsi dei lavoratori stranieri nella Confederazione (fra le più note, la "Schwarzenbach-Initiative" del 1970 e l’iniziativa "gegen die Überfremdung und Überbevölkerung der Schweiz" del 1974) in nome del timore della Überfremdung (termine vicino a “inforestierimento” ma che in sé porta l’idea di un’eccessiva “infiltrazione” straniera, coniato nel 1931 e non in Germania, come si potrebbe pensare, ma proprio nella civilissima Svizzera). Eppure, quest’ultima ad oggi vanta fra le più elevate proporzioni di stranieri al mondo (27% nel 2023) e si colloca al primo posto dei paesi di immigrazione in Europa (raggiungendo quasi il 38% della popolazione stabilmente residente con origini straniere secondo una stima del 2019). E proprio qui sta forse il maggior merito del film, nel saper illustrare quella “prodigiosa trasformazione” che portò gli italiani a diventare una delle maggiori risorse socioculturali del paese. La working class soprattutto italica giocò infatti un ruolo di prim’ordine nella crescita economica elvetica, indiscutibilmente avvantaggiata dall’aver mantenuto intatto il sistema produttivo e l’impianto infrastrutturale ed industriale durante il secondo conflitto mondiale. Samir dunque offre un documentario impegnato, persino militante nel tematizzare, attraverso il focus sui Gastarbeiter italiani in Svizzera, la sempreverde e transnazionale problematica della xenofobia, e quel fenomeno purtroppo ancora invalso – e certo non solo in Svizzera – che il regista chiama “institioneller Rassismus”. Perciò l’epilogo è aperto e duplice: punta al futuro con una nota di speranza in prospettiva ecologista dal sapore quasi cosmico-postmoderno, ma anche al presente, denunciando (anche qui con una citazione cinematografica, dal Nuovo Vangelo di Milo Rau, 2020) la piaga dello sfruttamento, soprattutto nell’Italia del Sud, di manodopera - perlopiù nordafricana - vessata e sottopagata proprio da italiani dimentichi di quanto la storia del nostro paese sia intrecciata – e sia prosperata anche grazie – all’emigrazione. Alla presentazione del film al festival dei Locarno erano presenti anche la segreteria del Pd Elli Schlein, che buona parte del festival l’ha seguito da semplice appassionata, e la presidente del sindacato UNIA Vania Alleva con il regista in questo scatto fatto con il telefonino. La Rivista · Settembre 2024 73
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