La Rivista

La sua vita era stata segnata alla tenera età di sette quando, nel 1877, vide morire il padre «ucciso per un alterco per il debito di un dollaro che il debitore non voleva restituirgli» (Gianpietro De Angelis, Amadeo Peter Giannini: un banchiere, un uomo di marketing moderno, in «Il Graffito», online, 11 aprile 2020). La prima grande occasione per la Banca of Italy si presentò il 18 aprile 1906, quando il tremendo terremoto di San Francisco di magnitudo 8,3 e il gigantesco incendio che ne seguì causarono la distruzione di 50 mila abitazioni insieme a molti edifici pubblici e commerciali, provocando 3 mila morti e oltre 200 mila sfollati. Tra mille difficoltà, «Giannini, banchiere giovane di banca giovanissima, fece quello che nessun altro avrebbe fatto: piazzò un tavolo per strada, tra la gente, nell’area portuale. Ci mise su il cartello della Bank of Italy ed offrì prestiti per aiutare la ricostruzione» ( Ibidem). Giannini fece prestiti solo sulla fiducia e buona parte di San Francisco fu ricostruita grazie a lui e alla sua Bank of Italy, che presto aprì sue filiali in tante altre città della California e di tutti gli altri Stai Uniti. Il suo credo era che un banchiere degno di questo nome non doveva negare il credito a nessuno, purche onesto. Il suo sogno era quello di una banca aperta a coloro che non erano mai entrati in banca, una banca anche per gli emigranti. Nel 1928 la Bank of Italy si fuse con la Bank of America, che era stata fondata nel 1923 da Orra E. Monnette nel 1923 a Los Angeles. Dal 1930 i due istituti, sotto la direzione di Giannini e Monnette, assunsero il nome di Bank of America National Trust and Savings Association, con sede centrale a San Francisco 453 filiali nella sola California. La fusione fu fortemente voluta da Amadeo Peter Giannini che, per il carisma di cui godeva nel mondo economico e finanziario statunitense, passò alla storia come «l’italiano che fondò la Bank of America». Nel giro di pochi anni la nuova banca diventerà il più potente istituto di credito del Mondo per entità di depositi. Fu la Bank of America a rendere sempre più ricca la California. A Giannini si deve, soprattutto, lo sviluppo dell’industria cinematografica che elesse Hollywood, rigoglioso quartiere di Los Angeles, a sua capitale anche per ottenere gli importanti crediti di cui aveva bisogno. Fu Giannini, che concesse generosi prestiti alla Walt Disney, incoraggiò con larghi aiuti la creazione della 20th Century Fox e finanziò i film di artisti ancora sconosciuti al grande pubblico come Charlie Chaplin e Frank Capra. A rendere grande Giannini è la constatazione che anche l’impegno cinematografico non nascondeva alcun scopo di lucro, ma solo di appoggio allo sviluppo della settima arte. Nessuno dovrebbe possedere piu di 500.000 dollari Giannini finanziò anche importanti opere pubbliche come, nel 1937, il Golden Gate Bridge, il ponte che collega le due sponde della baia di San Francisco, allora il più lungo del Mondo, concedendo un prestito di sei milioni di dollari senza che la Bank of America percepisse alcun interesse. Per le sue imprese, Giannini si attirò spesso l’invidia e l’ostilità dei banchieri tradizionali, che cercarono di ostacolare le sue imprese con ogni mezzo anche quelli illegali. I suoi biografi testimoniano che Giannini spesso affermava: «Non voglio diventare ricco, perche nessun uomo possiede in realta la ricchezza, ma ne e posseduto». Egli aveva fissato la somma massima posseduta da Il romanzo di Giorgio A. Chiarva dedicato ad Amadeo Peter Giannini: il Banchiere Galantuomo (2020), con sulla copertina un’illustrazione del il Golden Gate Bridge, il ponte che collega le due sponde della baia di San Francisco, finanziato dal banchiere italo-americano. La Rivista · Settembre 2024 53

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